Vanvitelli, uomo e maestro: il programma di celebrazioni a 250 anni dalla morte dell'architetto

Il progetto accorpa in sé convegni, manifestazioni, dibattiti, incontri di studio, mostre,

Una immagine della Reggia di Caserta
Una immagine della Reggia di Caserta
di Lidia Luberto
Giovedì 19 Gennaio 2023, 09:04
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A ben ragione si può affermare che cominciano oggi a Caserta le celebrazioni vanvitelliane. La venuta del ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano, che presiederà, nella Cappella palatina della Reggia di Caserta, la presentazione del programma dà, di fatto, il via alle iniziative che si svolgeranno nel corso dell'intero anno per ricordare il grande architetto in occasione dei 250 anni dalla sua morte. Il progetto, che accorpa in sé convegni, manifestazioni, dibattiti, incontri di studio, mostre, si intitola, appunto, «Luigi Vanvitelli, il maestro e la sua eredità 1773-2023», ed è realizzato in un'ottica di cooperazione interistituzionale mediante l'attivazione di processi di rete, quale iniziativa corale, collettiva, territoriale e nazionale.

Eredità, paesaggio culturale e cooperazione sono le componenti distintive del programma che la Reggia di Caserta e il Comune di Caserta, insieme a Università, Regioni, Comuni, associazioni e istituti di cultura ha predisposto per le Celebrazioni vanvitelliane 2023/2024.

La pluralità di iniziative è oggetto di una programmazione unica e coordinata i cui valori saranno veicolati e comunicati dall'identità visiva ideata con l'Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli. Il 2023, anno commemorativo della morte avvenuta il 1° marzo del 1773 a Caserta, costituisce una preziosa occasione per valorizzare l'eredità materiale e immateriale del grande architetto e sottolineare anche il ruolo che ebbe come maestro, promotore di un linguaggio artistico e architettonico divenuto cifra stilistica delle sue opere e di quelle dei suoi tanti allievi. Il progetto intende altresì gettare un fascio di luce sulla sua umanità, sui suoi interessi e sulla sua cultura.

Dunque, un anno dedicato all'architetto che ha creato non solo la Reggia, con l'Acquedotto carolino, straordinaria opera di ingegneria idraulica, ma, di fatto, anche la città che le è cresciuta intorno. Così, le manifestazioni che da Caserta partono, da questa, poi, escono e si allargano per abbracciare e far conoscere la sua opera anche oltre la stessa Reggia. Questo spiega, come hanno più volte affermato i responsabili del monumento, l'approccio «extraterritoriale», con l'obiettivo di comprendere, diffondere, anche attraverso gli studi e gli approfondimenti, le altre sue opere realizzate fra Roma (il restauro della basilica di Santa Maria degli Angeli), Napoli (il Foro carolino, il Palazzo Doria D'Angri), Bacoli (la Casina vanvitelliana) e soprattutto ad Ancona. Qui, infatti, egli progettò e costruì la chiesa del Gesù e il grande Lazzaretto, (definito anche Mole vanvitelliana) su un'isola pentagonale da lui realizzata ai margini del porto e che oggi è un importante centro culturale, con biblioteche, spazi per mostre e rassegne.

Per questo sarà, infatti, il capoluogo marchigiano ad ospitare una delle iniziative più attese ed importanti delle celebrazioni. Si tratta del convegno di studi al quale prenderanno parte studiosi, storici, architetti di fama internazionale. Ma saranno tante altre le iniziative che verranno annunciate appunto, stamattina alle 11 nella Cappella palatina, alla presenza del ministro, e che avranno l'obiettivo di presentare anche ad un pubblico più vasto l'estro creativo e la versatilità di un architetto difficilmente catalogabile entro gli orizzonti di una sola corrente artistica.
 

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