Vigilessa «discriminata»
ora il Comune la difende

Vigilessa «discriminata» ora il Comune la difende
di Giuseppe Miretto
Giovedì 9 Giugno 2022, 08:34
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Due comuni convivono in un solo ente, due interpretazioni delle norme e due criteri di gestione del personale. Il caso non è chiuso. Vigilessa incinta esclusa dallo straordinario elettorale: parte la mobilitazione preventiva «sull'applicazione delle leggi relative alle condizioni di parità fra uomo e donna, in particolare quelle relative alla materia del lavoro e delle condizioni di impiego delle donne».

Abile allo svolgimento della mansioni di agente di polizia municipale ma «discriminata in merito all'assegnazione della prestazione dello straordinario elettorale». La denuncia della segretarie provinciale della Csa-Ral approda all'attenzione della commissione pari opportunità della Regione. «Non si vuole sollevare un caso spiega il segretario Giuseppe De Lucia - ma fare prevenzione. L'obiettivo è che episodi del genere che, anche inconsapevolmente si connotano come atti di sessismo, non si ripetano più. Più che l'errore interpretativo delle norme ha sorpreso come settori diversi del Comune interpretino in maniera opposta le norme».
C'è stata l'applicazione corretta, fatta dal comandante della Polizia Municipale maggiore Domenico Renga, che sulla base di una valutazione realistica ha spostato la lavoratrice in una mansione non a rischio.

E quella dell'ufficio elettorale che ha applicato una norma abrogata considerando la condizione di gravidanza una condizione a rischio di per sé. Il risultato è stato imbarazzante: tutti gli uomini e le donne abili alle mansioni elettorali tranne l'unica donna in stato di gravidanza, fatto interpretato come elemento discriminante o condizione di rischio pure in assenza di indicazioni vincolanti.

«Non vogliamo infierire ma prevenire - precisa Giuseppe De Lucia - affinché ci sia un aggiornamento nelle politiche di gestione del personale perché, con il ringiovanimento del personale, grazie alle nuove assunzioni, non si ripetano discriminazioni per ragioni connesse al sesso, con particolare riguardo ad ogni trattamento meno favorevole in ragione dello stato di gravidanza, nonchè di maternità o paternità, anche adottive, ovvero in ragione della titolarità e dell'esercizio dei diritti». «La tutela dei diritti della donna sul luogo di lavoro commenta il sindaco Andrea De Filippo - è al centro dell'azione politica ed amministrativa della città di Maddaloni che sta investendo sul rinnovamento generazionale del personal. Credo che ci sia stato un errore o un'interpretazione non adeguata. Stiamo lavorando in stretta collaborazione con la Rsu aziendale, affinché questo infortunio rimanga tale e sia un episodio isolato».

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