Violenze in famiglia è un'escalation di casi nel Casertano

Già 77 le richieste di aiuto fino a oggi

Violenza donne
Violenza donne
di Nadia Verdile
Mercoledì 23 Agosto 2023, 11:33
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A Caserta cresce il numero delle donne che si rivolge al Telefono Rosa. Lo scorso anno furono 77. Oggi, e non è finito agosto, siamo allo stesso numero. Schiaffi, strattoni, minacce, mani alla gola. Stessa percentuale registrata nei centri d'ascolto di Marcianise e Piedimonte Matese. Un crescendo di insopportabile violenza che coinvolge tutte le fasce d'età e la lentezza delle istituzioni nel sostegno a chi le aiuta. «24 ore su 24 dice Tiziana Carnevale, fondatrice di Spazio Donna e responsabile di Telefono Rosa ascoltiamo donne che ci chiedono aiuto. Le richieste aumentano nei periodi festivi, proprio quando la famiglia si riunisce. Crescono richieste e tipologie di violenze». Di quelle che hanno chiesto aiuto lo scorso anno a Spazio Donna la meno giovane è del 1953, la più piccola del 2003. Sono quasi tutte italiane, arrivano da sole, qualche volta, accompagnate dalle madri. Alcune sono straniere e sono state segnalate dalla Commissione per i rifugiati. Gli aguzzini sono mariti, compagni, fidanzati, ex di vario tipo, padri e figli.

«Il problema dei problemi continua Carnevale è che non c'è una vera condanna sociale della violenza.

Chiacchiere, belle parole, corsi di formazione sui quali a volte si lucra anche ma poi chi è che dice a chiare lettere che le donne, e solo le donne, sono stuprate, picchiate, uccise?».

Spazio Donna è da 34 anni sul territorio faro e punto di riferimento per le vittime di violenza. Le volontarie assicurano gratuitamente ascolto attivo, consulenza e assistenza psicologica e legale, accoglienza e ospitalità a chi vuole fuggire dai maltrattamenti. Possono farlo le donne che hanno subìto o stanno subendo violenza di qualsiasi tipo essa sia: psicologica, fisica, economica, sessuale. «Le nostre case rifugio aggiunge Carnevale sono sempre piene. È difficile denunciare perché chi non ha autonomia economica si sente impossibilitata ad iniziare un percorso di libertà. La cosa incredibile è che sono le donne a doversi allontanare e non gli uomini violenti. Questo vuol dire perdere la casa, non avere come vivere». Tra quante chiedono aiuto molte sono laureate, altre diplomate, una metà ha un lavoro, c'è chi ha ruoli di responsabilità perché la violenza sulle donne è trasversale, non conosce barriere socio-culturali.

«Bisogna insegnare alle donne sottolinea Carnevale - che è necessario rivendicare la propria libertà, il proprio diritto ad essere persona. Le donne devono imparare ad avere consapevolezza, autostima, devono comprendere che non esistono gerarchie, che non ci si può trasformare in oggetti e non devono sentirsi in colpa. Quando si prendono schiaffi non c'è una colpa, c'è solo un colpevole e quello è chi li dà».

Spazio Donna per questo, da sempre, promuove nelle scuole percorsi di sensibilizzazione alla non-violenza ed alla cultura di genere per prevenire comportamenti violenti tra i più giovani. «C'è anche un problema di natura istituzionale conclude Carnevale -. La Regione Campania ha un piano contro la violenza alle donne, finanziato, veramente di qualità ma a beneficiarne ci sono anche associazioni senza esperienze e competenze. La scarsa professionalità disincentiva le denunce, provoca danni talvolta irrimediabili. A Caserta la disorganizzazione dei servizi comunali preposti e la mancata volontà politica a fare scelte per inserire il Cav di Caserta nei servizi d'ambito peggiora le cose».
 

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