Villa dei Misteri, luci sulla Grande Pompei

Inaugura il nuovo percorso, illuminazione rinnovata per la domus

Nuova illuminazione per Villa dei misteri
Nuova illuminazione per Villa dei misteri
Maria Pirrodi Maria Pirro
Venerdì 13 Ottobre 2023, 08:00
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Villa dei Misteri come non l'avete mai vista. Perché la domus simbolo di Pompei è tra gli edifici più visitati negli scavi, ma ha una luce diversa. È pronta finalmente ad accogliere napoletani e turisti anche dopo il tramonto: per presentazioni di libri, letture dei classici e altre iniziative in cantiere. Eccola, in anteprima nelle foto pubblicate da «Il Mattino», in tutto il suo splendore.
I faretti, nella studiata disposizione che unisce perizia tecnica e gusto artistico, mostrano gli affreschi che raffigurano i riti religiosi, Dionisio e Arianna tra figure femminili e alate, e danno il nome alla dimora al centro della manutenzione straordinaria appena completata. I lavori sono stati necessari per fermare il degrado delle travi, e utili a potenziare la bellezza dell'intera struttura, tingendola di verde: più green ed eco-friendly.

«Ora la Villa ha un impianto speciale: batterie al sale e tegole fotovoltaiche simili a quelle romane sul portico, che non si distinguono dalle coperture antiche. In più, si produce energia elettrica», dice il direttore del parco archeologico, Gabriel Zuchtriegel, tra un sopralluogo e l'altro: è impegnato a seguire da vicino i ritocchi finali, qui e negli altri siti, in vista dell'inaugurazione itinerante fissata per oggi.

Visibilmente emozionato, spiega: «Il sistema a led di ultima generazione elimina il "blue hazard", lo spettro che può provocare danni agli affreschi e alla retina».

Consente così di soffermarsi con lo sguardo per distinguere fauni e baccanti, scene di danza e le bevute di vino, espressioni d'estasi. Si vede meglio anche la flagellazione di una fanciulla poggiata sulle ginocchia di una donna, nell'angolo, in fondo a destra. E le decorazioni del secondo stile con immagini di architetture presenti in diversi ambienti. Nel tablino, le pitture s'ispirano invece all'Egitto. «Illuminare opere di inestimabile valore è un'esperienza unica che capita una volta nella vita», aggiunge soddisfatto Zuchtriegel, ideatore dell'impianto con Augusto Grillo, titolare dell'azienda che ha vinto l'appalto nonché docente di questo tipo di design in Giappone. «Villa dei Misteri con la casa dei Vetii è un luogo importantissimo anche per la ricerca: per l'incredibile ricchezza di elementi e colori». E accende l'attenzione sulla nascente «Grande Pompei», il parco diffuso che comprende Boscoreale, Oplontis e Stabia e il territorio circostante, da valorizzare. «Racconta un'altra parte della storia antica, che non è affatto minore. Qui il numero di ingressi può crescere tanto», dice Zuchtriegel, presentando il biglietto unico, valido per tre giorni, con percorsi di visita integrati (anche plus) e navette gratuite chiamate a collegare tutto il giorno i siti, tanti e più accessibili.

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Riaprono, sempre oggi, le ville di Stabia e l'Antiquarium di Boscoreale che ha una sala dedicata agli scavi in corso nella villa sub-urbana di Civita Giuliana e, per la prima volta, espone qui il carro cerimoniale sottratto ai tombaroli nel 2021 grazie alla collaborazione con gli investigatori di Torre Annunziata guidati dal procuratore capo Nunzio Fragliasso. E, proprio nella Villa Regina, a Boscoreale, alle 17.30 si fa festa. «Con vino, taralli e musica», invia i cittadini a partecipare il manager, che anticipa anche altre mosse.

«A breve installeremo dei sensori che monitoreranno parametri come temperatura, umidità, CO2, con l'obiettivo di consentire una conservazione perfetta degli affreschi di Villa dei Misteri. E, vicino alla casa dei Casti Amanti, entrerà in funzione un ascensore collegato con passerelle sospese per ammirare le case romane dall'alto e accedere a un caratteristico ristorante». Zuchtriegel conclude: «Più servizi e passeggiate notturne tra i reperti renderanno il turismo non mordi e fuggi, ma occasione di riqualificazione della città moderna, assieme a quella antica».

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