«Il mio è un commissario anomalo che non si sarebbe mai aspettato di fare lo «sbirro», perché quello del poliziotto è un lavoro lontano anni luce dai suoi ideali. È un personaggio che vive la contraddizione e il conflitto di un ruolo che non ama in un quartiere difficile»: Daniele Sanzone, storico frontman degli A67, presenta il protagonista del suo primo giallo, “Madre dolore”.
La storia è ovviamente ambientata a Scampia, dove Sanzone vive da sempre, e l’investigatore che conduce le indagini, Mirco Del Gaudio, è al comando del commissariato del rione.
I protagonisti della vicenda narrata da Sanzone, però, non sono camorristi: a dare il via all’inchiesta, infatti, è un suicidio al Parco Fiorito, uno dei tanti complessi di edilizia residenziale costruiti negli anni Settanta.
Del Gaudio, che pur barcamenandosi tra problemi personali, familiari e lavorativi, è mosso da un profondo e incrollabile senso di giustizia, riuscirà a sbrogliare una matassa fatta di passioni, odi, vendette, e molto amore.
Una storia che rapisce il lettore, tenendolo con il fiato sospeso, mentre la prosa, dura e diretta, prosegue scorrevole e mai intricata.
Sullo sfondo un quartiere che, seppur dolente, comincia a coltivare una speranza di rinascita. Sanzone lo racconta con la precisione di un cronista: Del Gaudio si muove tra il commissariato, il ristorante etnico “Chikù”, il preferito del commissario, la Vela Azzurra, dove il commissario di notte si ferma smarrito a fumare, il parco Ciro Esposito, che porta il nome del tifoso ucciso a Roma rilanciandone il messaggio di non violenza, e via Ghisleri, via Bakù, i luoghi che furono piazze di spaccio.
Nomi che sono un continuo rimando tra quel che è e quel che potrebbe essere.
Quella di Sanzone, dunque, è una storia inventata in una Scampia concreta, che si anima e prende forma man mano che le pagine scorrono.
«Per il quartiere è un buon momento – dice l’autore - Da anni è in corso la riqualificazione, che è passata anche dalla demolizione delle Vele, dall’apertura della metropolitana e dalla creazione di una piazza che è un luogo di incontro e non di spaccio. Però la camorra e il commercio della droga ci sono ancora e ci saranno sempre se non si crea lavoro. Solo proponendo occasioni per un impegno onesto si può dare a chi vive ai margini dell’impero criminale una reale possibilità di scelta».
L’appuntamento è al prossimo romanzo: come si annuncia già in copertina quella di “Madre dolore, è solo la prima delle indagini del commissario Del Gaudio che Sanzone vuole raccontare.