Sembra di sentirlo: l'odore dell'omelette di Tabucchi, del pane all'uvetta di Maupassant, dei krapfen di E.M. Forster. Il gusto malinconico delle prughe di Simone de Beauvoir o delle melanzane all'amore di Garcìa Màrquez. E, per finire, la torta di mele di Wharton o il soufflè al rum di Mansfield. Ricette della grande letteratura raccolte da Oretta Bongarzoni, giornalista ormai scomparsa di “Paese sera”: un elenco succulento di ingredienti e indicazioni semplici per la preparazione in cucina, ma pieno di annotazioni che rimandano a classici intramontabili e passaggi ricercati nei libri preferiti dall'autrice.
Per ogni scrittore citato, in "Pranzi d'autore" è indicata anche una sintetica biografia, e il bel testo - edito da Minimum fax - è arricchito dalle illustrazioni di Agnese Pagliarini e dalla postfazione di Davide Orecchio, figlio di Bongarzoni.
L'antologia fu pubblicata a novembre dello stesso anno. Nella dedica al suo ragazzo, lo definì in corsivo "il libro-sfizio di una madre avariata". «Non immaginava che il volume avrebbe avuto una buona vita», chiosa ora Orecchio. «Non sapeva che a lei, invece, restava solo un anno di vita. Era ammalata e aveva raccolto le ricette. Dalle sue carte e dai libri si era sparso per casa il sapore immaginato», stanando pietanze da romanzi, memoriali, racconti ben oltre il pranzo di Babette della Blixen, teatralmente fascinoso e crudele, al centro di un film molto visto e molto noto.
Oggi "Pranzi d'autore" resta «come una crema lenisce ustioni e punture, come una pozione che calma gli organi interni», conclude Orecchio, ed è così per più di una ragione. Acquistando il libro attraverso questo link si contribuisce infatti a sostenere la ricerca sui tumori pediatrici Airc. L'iniziativa solidale vale, però, solo sulle vendite dirette.