Scena Teatro Libri, Miriam Candurro venerdì al Museo Diocesano di Salerno

Attrice di successo, Miriam presenterà a Salerno il suo primo romanzo d’esordio per adulti “La Settima Stanza”

Miriam Candurro
Miriam Candurro
di Erminia Pellecchia
Lunedì 5 Dicembre 2022, 13:52 - Ultimo agg. 8 Dicembre, 20:01
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Una storia delicata e feroce al tempo stesso. Un romanzo di formazione in cui luce e ombra si fondono in modo magistrale per dare vita a personaggi indimenticabili. Un racconto d'amore, intenso e appassionante; un viaggio nei ricordi ma anche dentro se stessi. È «La settima stanza» (2022, Sperling & Kupfer, 222 pagine, euro 18, 90) la seconda opera di Miriam Candurro, volto popolare di «Un posto al sole», fiction di successo di Rai3, in cui da 11 anni interpreta Serena, la maggiore delle sorelle Cirillo. L'attrice napoletana, testimonial della campagna #Iolotto contro la violenza sulle donne, sarà ospite, il 9 dicembre (Museo diocesano di Salerno, ore 19) di Scena Teatro Libri, il segmento letterario della rassegna ideata e curata dall'attore e regista Antonello De Rosa. Dialogherà con lei, dopo i saluti del padrone di casa don Luigi Aversa, direttore del Mudi, il giornalista Pasquale Petrosino, mentre gli attori-allievi dell'accademia teatrale di De Rosa, leggeranno alcune pagine di questo libro nato durante il lockdown, il vero e proprio esordio narrativo di Candurro dopo il debutto con «Vorrei che fosse già domani» scritto a quattro mani con Massimo Cacciapuoti per Garzanti.

La storia è ambientata nell'immaginario San Falco, dove Giovanni, il protagonista è costretto a tornare per risolvere un problema familiare.

Dopo 20 anni deve vendere un piccolo albergo di sette stanze. Un appuntamento con il notaio, preso mesi prima, lo porta ad arrivare nel borgo pugliese il 22 marzo 2020, il giorno prima del decreto che vieta lo spostamento tra le regioni a causa della pandemia. La costrizione diventa, però, un'opportunità. Rivede Anna, suo vecchio amore, che gli fa tornare alla mente il motivo per il quale aveva tagliato i ponti con il passato.

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Un passato segnato da una vicenda di violenza. Ispirato a un fatto di cronaca vera, la vicenda di una ragazzina che veniva venduta mentre tutti facevano finta di nulla, il romanzo apre alla speranza. «Vorrei che arrivasse ai lettori – dice Candurro - la necessità di darsi una seconda possibilità perché, un'esperienza vissuta anche dopo molti anni, con una consapevolezza e maturità diverse, ti permette di chiudere dei capitoli lasciati aperti, dei lavori, dei desideri, delle cose che volevamo fare e magari non siamo riusciti a realizzare».

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