Premio Croce, per la narrativa la vincitrice è Titti Marrone

Dal 27 al 29 luglio, a Pescasseroli la 18esima edizione del riconoscimento assegnato dalla giuria presieduta da Dacia Maraini

Titti Marrone
Titti Marrone
Lunedì 3 Luglio 2023, 15:51 - Ultimo agg. 17:59
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La cerimonia è in programma a Pescasseroli: il 27, 28 e 29 luglio chiude la XVIII edizione del premio Benedetto Croce. Per la narrativa la vincitrice è Titti Marronecon il libro “Se solo il mio cuore fosse pietra”, (Feltrinelli); per la letteratura giornalistica, Anna Rizzo con "I paesi invisibili" (Il Saggiatore); per la saggistica, Enrico Pedemonte con "Paura della scienza" (Treccani editore).

I vincitori sono stati designati dalla giuria presieduta da Dacia Maraini. Due i premi speciali attribuiti: a Massimo Bray, direttore generale dell’Istituto dell’Enciclopedia italiana Treccani, e a Emanuele Cutinelli Rendina, docente all’Università di Strasburgo, autore del volume "Benedetto Croce: una vita per la nuova Italia" (Aragno). Tra gli altri appuntamenti, il premio alla memoria a Eugenio Scalfari, con un ricordo di Michele Ainis a nome della giuria, e della figlia del giornalista, Enrica. E il ricordo di Raffaele Mattioli, banchiere e mecenate, amico di Croce, affidato a Sandro Gerbi, figlio di Antonello, amico dello stesso Mattioli.

Al centro anche il rapporto con il parco nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise, nell’anno del centenario, attraverso la presentazione del libro "L’estate dell’Orsa Maggiore" di Giuseppe Festa (Garzanti) e con la collaborazione con Arteparco, che come ogni anno inaugurerà l’installazione di una scultura in un angolo suggestivo del territorio protetto.

Sarà, poi, ricordata la figura di Erminio Sipari, fondatore del parco, con le visite guidate al Palazzo di famiglia, dove nacque Croce, e gestito dalla Fondazione Erminio e Zel Sipari. «Si tratta di una edizione - spiega Maraini - che mette al centro la storia, attraverso la figura di Croce, e l’attualità. I temi dominanti dei libri vincitori, infatti, si soffermano sul dramma dei piccoli comuni, a rischio abbandono, e le opportunità, ma anche i pericoli, indotti dall’intelligenza artificiale. Il pensiero di Croce, al di là di quanto si potrebbe pensare, è utile anche per comprendere tutto questo».

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