Premio Strega 2024, Giuseppe Mancusi Barone candidato con “Le mie icone”

Già procuratore generale della Corte di Cassazione, è il quarto napoletano candidato all'edizione 2024

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di Generoso Picone
Domenica 18 Febbraio 2024, 08:30 - Ultimo agg. 19 Febbraio, 16:33
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È di Giuseppe Mancusi Barone - magistrato, già procuratore generale della Corte di Cassazione - il quarto romanzo di un autore napoletano candidato all'edizione 2024 del Premio Strega. Si tratta di Le mie icone, pubblicato da Guida e presentato da Cesare de Seta: inserito nel secondo gruppo di proposte da parte degli Amici della domenica, si va ad aggiungere a Gli innamorati di Peppe Fiore (Einaudi, indicato da Marco Cassini), Le madri della Sapienza di Eduardo Savarese (Wojtek, Riccardo Cavallero) e Ludmilla e il corvo di Gennaro Serio (L'orma, da Giuseppe Lupo) che comparivano nella prima tranche di dieci.

Lì c'era anche la presenza del salernitano di nascita, ma ormai trapiantato a Bari, Andrea Piva con Cose che non si raccontano (Einaudi, accreditato da Valeria Parrella): ora a rimarcare la traccia campana nell'itinerario del maggiore concorso letterario nazionale contribuiscono Antonella Cilento, sotto la cui egida è Il gesuita di Franco Buffoni (Fve), Wanda Marasco, che patrocina Il gregge del foggiano Davide Grittani (Alter Ego), e Antonio Pascale, sostenitore di Il fuoco invisibile. Storia umana di un disastro naturale di Daniele Rielli (Rizzoli).

Stefania Nardini, romana, ha avuto ampie frequentazioni a Napoli come giornalista a «Il Mattino» ed è in lizza da autrice di L'ultimo treno da Kiev (Les Flâneurs Edizioni, segnalato da Gianni Maritati).

Mancusi Barone è alla sua terza prova narrativa edita da Guida.

Dopo l'esordio di La foce nel 2020, ha pubblicato Demetrio e Rosina nel 2023. Avverte che Le mie icone non è un romanzo autobiografico: «È solo rapsodia di emozioni e commozioni che con la luce e il vibrare della musica mi sono venute dentro rifrangendosi come tanti guizzi di luce». De Seta ne mette in evidenza «la stilistica proprietà di linguaggio».

Nella seconda tornata di concorrenti ci sono pure Epigenetica di Cristina Battocletti (La nave di Teseo, proposto da Helena Janeczek), Assalto alla collina di Nicola Bottiglieri (Bertoni, da Natale Antonio Rossi), La tesina di S.V. di Alberto Capitta (Il Maestrale, da Giuseppe Conte), Eravamo immortali di Marco Cassandro (Mondadori, da Marco Missiroli), Le città e i giorni di Filippo D'Angelo (Nottetempo, da Gianluigi Simonetti), L'età fragile di Donatella Di Pietrantonio (Einaudi, da Vittorio Lingiardi), Autobiogrammatica di Tommaso Giartosio (Minimum fax, da Emanuele Trevi), Il pozzo vale più del tempo di Ginevra Lamberti (Marsilio, da Jonathan Bazzi), Marguerite è stata qui di Eugenio Murrali (Neri Pozza, da Aldo Cazzullo), Storia dei miei soldi di Melissa Panariello (Bompiani, da Nadia Terranova), Infinito di Enrico Pellegrini (La nave di Teseo, da Furio Colombo), L'ultima estate a Roccamare di Alberto Riva (Neri Pozza, da Giorgio Montefoschi), Aggiustare l'universo di Raffaella Romagnolo (Mondadori, da Lia Levi), La fabbrica delle ragazze di Ilaria Rossetti (Bompiani, da Paolo Petroni) e Il sentimento del mare di Evelina Santangelo (Einaudi, da Marcello Fois). 

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Il termine ultimo per le proposte è fissato all'1 marzo. Il 5 aprile la giuria tecnica guidata da Melania Mazzucco sceglierà i 12 semifinalisti che il 5 giugno, nella proclamazione al teatro romano di Benevento, si ridurranno ai cinque per la serata decisiva del 4 luglio al Museo nazionale etrusco di Villa Giulia a Roma. 

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