Una terza posizione, che si contrappone a quella dei diritti rivendicati oppure negati. Un inno a un atteggiamento costruttivo e a una nuova coscienza: è lo scenario illustrato in «Le identità dei generi», l'ultimo volume di Raffaele Sinno, bioeticista, responsabile del Day Surgery anestesiologico dell'ospedale «Fatebenefratelli», dottore in Filosofia, Bioetica e Biodiritto, docente presso l'Issr di Benevento e presso il master di Bioetica dell'Università degli Studi di Bari, oltre che docente di Bioetica presso Isfoa e Universo Humanitas di Salerno. Con questo ultimo suo lavoro, già inserito nel Festival del Libro, e che sarà presto presentato a Benevento, il professore Sinno contribuisce a un incontro tra le posizioni in merito ai diritti delle diverse identità di ciascuno, appunto.
«L'identità dei generi è a un bivio» - dice l'autore - Superata la fase dei modelli tradizionali sessisti si è svelato il pericolo della manipolazione dei corpi da parte della tecnoscienza ma un indirizzo rimane fondamentale: il rispetto e la dignità di ogni persona, qualsiasi sia il suo orientamento di genere».