Mann, la Preistoria ritrovata al museo archeologico nazionale di Napoli

Mann, la Preistoria ritrovata al museo archeologico nazionale di Napoli
Venerdì 28 Febbraio 2020, 19:22 - Ultimo agg. 29 Febbraio, 18:51
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La Preistoria ritrovata: 3.000 reperti dal Paleolitico Inferiore all'Età del Ferro, in otto sale su tre livelli per oltre 1000 mq: il Museo Archeologico Nazionale di Napoli riapre una sezione negata da tempo ai visitatori con un restyling luminoso e colorato, per un viaggio a ritroso nel tempo, fino a 450mila anni fa.

«Un racconto nuovo per il cammino più antico dell'uomo - spiega Paolo Giulierini, direttore del Mann - con la riapertura della sezione Preistoria e Protostoria ritroviamo, dopo un quarto di secolo, il senso di una collezione identitaria. Grazie a un imponente e meticoloso lavoro di riallestimento e valorizzazione dei preziosi reperti campani e meridionali, per il visitatore da oggi sarà più facile orientarsi tra le ere, comprendere l'evoluzione umana ma anche approfondire la conoscenza del nostro territorio e immaginare quando nel Paleolitico, per fare solo un esempio, l'isola di Capri, tutt'uno con la terra, era abitata da ippopotami e rinoceronti».

La visita, negli spazi del primo piano accanto al Salone della Meridiana e alla collezione Magna Grecia, è ricchissima: dai tesori delle Grotte di Pertosa e Zachito, ai preziosi pezzi di Suessula alle altrettanto straordinarie le testimonianze della necropoli di Calatia, sepolcreto, del 700 a.C. sfarzosamente ornato con gioielli in oro, argento, bronzo, osso e ambra. In esposizione, oltre cento vasi d'impasto, argilla figulina e bronzo, così come utensili riferibili al banchetto tra questi, il lungo coltello e gli spiedi. Rispetto alla collezione storica, che nasce ad inizio del 1900, si possono vedere, mai esposti i 50 reperti dal Paleolitico di materiale litico dell'alto Casertano.
 

«Quella della Preistoria vogliamo sia una sezione viva: dal prossimo 29 aprile ospiterà la sua prima mostra, dedicata al maestro del fumetto francese Moebius, in collaborazione con Comicon - anticipa Giulierini conducendo tra le sale la vedova del celebre artista che amava l'archeologia - perché come nell'arte, da Cézanne a Pablo Picasso a Paul Klee, da Joan Mir fino a Keith Haring, c'è tanta preistoria anche nella cultura contemporanea e nel nostro immaginario pop. Ad ognuno quindi le sue suggestioni, con l'invito per il pubblico di ogni età a ritrovarle qui e a riflettere sull'evoluzione umana».

Curatori Floriana Miele, Giovanni Vastano ed Emanuela Santaniello, coordinamento artistico dell'allestimento è di Andrea Mandara e per la grafica di Francesca Pavese. Tra le novità, il laboratorio tattile “Il museo a portata di mano”. Riaperte anche le due sale dedicate a Ischia dal Neolitico all'età arcaica (inizio VI sec. a.C.) con la ricostruzione in scala 1:1 dell'edificio ovale di Punta Chiarito. Fino al 31 maggio la visita può essere abbinata alla mostra Lascaux 3.0 che propone la ricostruzione della cosiddetta Cappella Sistina della preistorià. E al 30 aprile al 7 settembre nella Preistoria arriverà “Moebius, alla ricerca del tempo”.
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