Assolto 'perché il fatto non sussiste' dall'accusa di manipolazione del mercato David Michael Willmoth Riley, all'epoca dei fatti capo rating sovrano della sede londinese dell'agenzia di rating Fitch. L'accusa aveva chiesto la condanna dell'imputato a 9 mesi di reclusione.
Il pm del Tribunale di Trani Michele Ruggiero si è presentato in aula con una cravatta tricolore.

«La decisione di oggi conferma in modo inequivocabile come in tutti questi anni la società sia stata oggetto di illazioni fantasiose. Finalmente è stata resa giustizia alla società e a ognuna delle persone che quotidianamente lavorano con onestà e competenza professionale», afferma Standard & Poor's. «Abbiamo sempre riposto tutta la nostra fiducia nella correttezza delle nostre azioni e nella capacità dei giudici che hanno dissolto ogni dubbio sull'integrità e sulla qualità del nostro lavoro».
«Grande soddisfazione per la sentenza di assoluzione e felicità, in particolare, per l'imputato David Riley e per la società Fitch che hanno visto riconosciuta dal Tribunale in termini assoluti l'infondatezza dell'addebito», commentano i difensori di Riley, avv.
Marco Calleri e Andrea Rossetti, dello studio Mucciarelli, dopo l'assoluzione dell'analista di Fitch con la formula più ampia. «L'imputato - affermano i penalisti - ha sempre nutrito grande fiducia che il Tribunale, valutando serenamente i fatti, e applicando il diritto in modo ineccepibile, non avrebbe potuto che riconoscere l'infondatezza dell'addebito». «Resta, ormai sullo sfondo, - concludono - il rammarico per avere subito un processo assai lungo che non può che essere un'esperienza di sofferenza per chi è pienamente consapevole della propria innocenza».
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