Banche venete, ecco l'elenco ​dei 100 grandi debitori insolventi

Banche venete, ecco l'elenco dei 100 grandi debitori insolventi
di Valentina Errante e Sara Menafra
Martedì 14 Novembre 2017, 08:43 - Ultimo agg. 15 Novembre, 09:29
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ROMA. Due elenchi che fotografano il crollo di una realtà profondamente radicata nel territorio, quella della Banca Popolare di Vicenza, per anni cresciuta badando poco alle fragili fondamenta su cui provava a dare l'assalto alla grande finanza. Franata sotto il peso delle troppe volte in cui aveva chiuso un occhio per far contenti brand famosi, amici, imprenditori già indebitati o vip tentati dall'investimento d'azzardo. La lista delle più gravi sofferenze di Banca popolare di Vicenza, oltre a quella dei primi cento crediti «incagliati», è tra gli atti che nelle prossime settimane saranno valutati dalla Commissione parlamentare d'inchiesta sulle banche. Il totale arriva ad 1,199 miliardi per la prima e a 1,691 miliardi per la seconda anche se la cifra complessiva generata è, rispettivamente, di 5,6 e 4,2 miliardi.

Tra i crediti che hanno dato maggiori problemi alla banca ci sono quelli contratti da due società in qualche modo legate al mondo del calcio. Da un lato la Monte Grado Mare srl, del patron del Palermo calcio Maurizio Zamparini, insolvente per 59,3 milioni di euro. Monte Grado Mare era un progetto immobiliare turistico termale che avrebbe dovuto sorgere proprio nei pressi del porto di Grado, mai realizzato (Zamparini ha detto più volte di voler chiedere i danni per le lungaggini burocratiche che, a suo dire, avrebbero fatto fallire il progetto). Debito «incagliato» invece per la Champions Re Srl, azienda immobiliare di proprietà di un gruppo di calciatori alcuni dei quali ex Juventus - Sebastian Giovinco, Vincenzo Iaquinta, Lorenzo Amoruso e Filippo Cristante - oltre ai procuratori sportivi Claudio e Luca Pasqualin, inadempiente per 23 milioni: una società ancora attiva ma che ha avuto problemi finanziari e legali per il ruolo gestionale del padre di Iaquinta, Giuseppe, citato nell'inchiesta Aemilia (ruolo però sempre smentito dalla società).

 

In cima all'elenco delle partite in sofferenza figura la Nsfi srl, per un debito accumulato di 82,5 milioni: si tratta della ex Lujan, una holding finita nel mirino delle polemiche per i cosiddetti prestiti baciati. Nel passato, tra i suoi indiretti azionisti figurava anche Alfio Marchini. Nella lista c'è poi Tirrenia, la disastratissima compagnia dei Traghetti di proprietà dello Stato fino al 2011, con una sofferenza di 16 milioni di euro. Altra sofferenza per la società Acqua Marcia Immobiliare srl, di Francesco Bellavista Caltagirone, per un prestito di 17,3 milioni e il marchio di moda Mariella Burani per 7 milioni.
I due elenchi includono debiti difficilmente solvibili per Luca Parnasi, imprenditore immobiliare romano oggi impegnato nel progetto per il nuovo stadio a Tor di Valle, che dovrebbe restituire 16 milioni di euro e i 12,2 di Città Sant'Angelo Outlet, progetto che fa riferimento a l'ex presidente di banca Etruria Lorenzo Rosi (il bancario ottenne un prestito anche dal suo stesso istituto, in conflitto d'interesse come avrebbe poi sostenuto l'inchiesta dei pm aretini). Crediti in sofferenza per 28 milioni anche per Sorgente Group International Holding Limited. Per oltre 12,5 milioni compare nell'elenco delle sofferenze anche la famiglia Loison (Tranquillo e Alessandro Loison e Alma Bruna), pasticceri diventati famosi grazie al panettone.
Ma in questa miscellanea di debiti tutti ingenti c'è anche il ritratto di un sistema crollato assieme alla banca. I nomi delle aziende richiamano due imprenditori morti suicidi quando i venti della crisi giravano a tempesta: Fermo Santarossa, il cui mobilificio doveva quasi 6 milioni di euro ed Egidio Maschio, anche lui travolto dai debiti. Nomi importanti come la Vimet, specializzata nella lavorazione dell'oro, impossibilitata a pagare 43 milioni di euro e singoli imprenditori finiti con l'acqua alla gola per i «prestiti baciati». Un'epoca che fa sentire ancora la sua eredità, sulla regione. E non solo.
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