Maranello, una Rossa da ricostruire,
la Mercedes gioca con i giochi di squadra

La F14T di Fernando Alonso dopo il guasto a Monza
La F14T di Fernando Alonso dopo il guasto a Monza
di Giorgio Ursicino
Martedì 9 Settembre 2014, 13:03 - Ultimo agg. 11 Settembre, 04:31
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MONZA - Facce da “day after”. Quasi sempre il giorno dopo il Gran Premio d’Italia c’era aria di festa a Maranello. Anche negli anni meno trionfali i rettilinei di Monza e i tifosi amici sugli spalti mettevano le ali al Cavallino che vendeva cara la pelle e spesso saliva sul podio (ci ha vinto due volte anche Rubens Barrichello).



Ieri gli uomini della gestione sportiva hanno cercato da vivere nella normalità, ma nell’aria c’era molto poco di normale. E non solo perché il risultato della gara è stato disastroso. Certo che bisogna guardare avanti ma, mentre si lavora sulla monoposto del 2015 già in avanzata fase di realizzazione, c’è la consapevolezza che i prossimi mesi saranno pesanti. Entrambi i piloti erano in sede, il presidente Montezemolo ha parlato con Alonso, sicuramente non solo del gran premio.



Raikkonen si è infilato nel simulatore e per la prima volta ha “girato” sulla nuova pista di Sochi dove si correrà a breve, cosa che Fernando aveva già fatto. La delusione forte è che sulla pista di casa non si sono visti i miglioramenti riscontrati nelle gare precedenti che facevano ben sperare, la Ferrari era dietro, oltre alla Mercedes anche alla Williams, anche alla McLaren e alla Red Bull. Quella dell’affidabilità, invece, è solo sfortuna: quando piove sul bagnato la robusta F14T smette di funzionare in mondovisione proprio sul rettilineo principale di Monza.



A preoccupare ora sono anche le classifiche, si sono perse posizioni importanti sia in quella Piloti che in quella Costruttori. Nella prima Fernando ormai naviga al quinto posto, è stato scavalcato da Bottas e, vista la forma della Williams, il controsorpasso pare parecchio difficile (Ricciardo terzo è quasi irraggiungibile). Nell’altra il sorpasso lo ha fatto la Williams che si è portata al terzo posto e anche in questo caso riprendersi la posizione non è affatto semplice anche perché Massa sembra tornato in forma, mentre Raikkonen continua a non graffiare.



Il commento di Mattiacci nel dopo gara lascia poche speranze: «Abbiamo visto dove siamo, non abbiamo nè potenza nè aerodinamica...». Mentre la Ferrari si lecca le ferite a Stoccarda è tornato il sorriso, nonostante siano sempre di più quelli che pensano ad uno “Stop and go” fatto in casa imposto dalla Mercedes al capo classifica per riequilibrare il Mondiale dopo la collisione di Spa. Potrà sembrare fantapolitica, ma per il team delle Frecce d’Argento, che non ha certo problemi di prestazioni, diventa importante anche mantenere alto lo spettacolo e due piloti che si contendono il titolo fino ad Abu Dhabi è quanto ci sia di meglio.



Sia per aumentare l’audience, sia per respingere l’assalto (Ferrari e Renault in testa) di chi vorrebbe dare una modificata ai regolamenti per ribilanciare la situazione. L’ipotesi che Nico sia andato due volte lungo alla prima chicane per pagare la “multa” senza farsi sverniciare in pista non si può escludere, ma restando su un campo più concreto appare più credibile l’ipotesi dei freni non in perfetta forma.



Non si può certo parlare di guasto perché Nico ha fatto il suo giro più veloce al 51° (fine gara) ad appena due decimi da quello più rapido di Hamilton, è arrivato a soli tre secondi dal compagno e ha staccato il rinato Massa con la Williams in gran forma di ben 22 secondi (nonostante i due lunghi...). Analizzando i dati, però, c’è qualcosa che non convinceva il tedesco nella staccata con la decellerazione più forte del Mondiale. In quel punto Nico non si fidava e andava molto più lento degli altri.



Nella “speed trap”, il punto di massima velocità, Rosberg è passato nella performance migliore a 331 km/h, più lento di lui solo Sutil con 329. Lontano anni luce gli altri, con Ricciardo e Bottas oltre i 360 km/h, ma anche Alonso a 347 km/h. Nel secondo tratto del circuito Nico era inferiore solo a Hamilton, nel terzo il veloce in assoluto. Nel primo, invece, appena ottavo, dietro a Button, Perez e pure Kvyat.





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