Distretto conciario della Campania, patto per la tutela e la salvaguardia ambientale

Distretto conciario della Campania, patto per la tutela e la salvaguardia ambientale
Sabato 26 Settembre 2020, 00:18
4 Minuti di Lettura
Verifiche in termini di impatto ambientale sullo stato degli impianti e dei processi produttivi delle aziende del settore conciario che operano nell’area dei corpi idrici del Bacino del Fiume Sarno, ma anche mappatura e schedatura degli impianti, predisposizione di misure di un processo di certificazione ambientale da erogare a favore delle imprese. È il focus dell’intesa siglata tra la Stazione Sperimentale Pelli e il Distretto dell’Appennino Meridionale. Per i due enti rispettivamente hanno firmato Edoardo Imperiale, Direttore Generale e Vera Corbelli, Segretario Generale. Con loro Graziano Balducci, Presidente Ssip e Fulvia Bacchi, Direttore Generale Unic.

La firma è avvenuta a margine dei lavori della “Giornata Nazionale della Bioeconomia”, promossa nell’ambito delle attività del Cluster Spring - Cluster Tecnologico Nazionale della Chimica Verde - ed Assobiotec.

Si tratta di un accordo di grande portata e di impatti notevoli considerata l’intera area del bacino del Sarno che conta una presenza sul territorio di oltre 3.000 attività produttive a carattere manifatturiero, con forti concentrazioni rispetto in comparti della preparazione e alla concia del cuoio e della fabbricazione di articoli di pelletteria che, con oltre 100 aziende ed un fatturato pari a circa il 14% delle attività manifatturiere dell'intera area, concorrono a formare il Distretto conciario di Montoro-Solofra; settore agro-alimentare di lavorazione e trasformazione delle materie prime provenienti dall'agricoltura e dall'allevamento, pari a circa il 20% delle imprese operanti sul territorio, in particolare anche per il notevole impatto ambientale si segnala il Distretto del conserviero dell’area dell’Agro Nocerino Sarnese, specializzato soprattutto nella lavorazione del pomodoro.

In questo scenario opererà l’intesa tra il Distretto guidato da Vera Corbeli e la Stazione Sperimentale diretta da Edoardo Imperiale e che da pochi mesi ha ottenuto dal Governo Italiano una nuova funzione pubblica nell’ambito del Decreto Legislativo recante disposizioni in materia di utilizzo dei termini “cuoio”, “pelle” e “pelliccia”. Il decreto è stato approvato dal Consiglio dei Ministri   lo scorso maggio e andrà in vigore nel prossimo mese di ottobre. Significa maggiore tutela di legge per i prodotti e il made in Italy, si contrasta il delicato tema della contraffazione, si tutela il consumatore che deve conoscere ed avere consapevolezza di quello che sta acquistando. L’obiettivo è quello di avere una chiara e univoca indicazione dei materiali utilizzati e di eliminare potenziali ostacoli al buon funzionamento del mercato. 

Il Distretto dell’Appennino Meridionale concorre alla difesa, alla tutela e al risanamento del suolo e del sottosuolo, alla tutela quali–quantitativa della risorsa idrica, alla mitigazione del rischio indotto da fenomeni naturali, alla lotta alla desertificazione, alla tutela della fascia costiera ed al risanamento del litorale. Le attività di analisi, valutazione e programmazione si basano su un complesso ed integrato sistema di conoscenze delle caratteristiche geologiche, geomorfologiche, idrogeologiche, idrologiche, etc.. del Distretto Idrografico dell'Appennino Meridionale. Tali conoscenze conducono alla realizzazione degli strumenti di pianificazione, programmazione e gestione relativamente alle acque, alluvioni, frane, sistema costiero etc. La Stazione Sperimentale è un Organismo di ricerca nazionale di diritto pubblico, delle Camere di Commercio di Napoli, Pisa e Vicenza, riconosciuto ai sensi del Regolamento UE n. 651/2014 nelle materie della Chimica e Tecnologia Conciaria, opera a servizio della filiera conciaria, attraverso attività di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo, attività di certificazione di prodotti e/o processi produttivi, formazione, analisi e controlli, consulenza avanzata alle imprese, alle pubbliche amministrazioni ed Enti pubblici, documentazione e divulgazione scientifica ed iniziative orientate all’implementazione dello sviluppo dell’industria conciaria e dei settori utilizzatori di cuoio. 

«La Stazione Sperimentale – spiega Edoardo Imperiale, direttore della Stazione Sperimentale - ha attivato nuovi programmi di Ricerca per il triennio 2020-2022 con lo scopo di mettere a punto tecnologie innovative, di processo e di prodotto, e di riduzione dell’impatto ambientale anche attraverso delle partnership scientifiche con le Università, gli istituti del Cnr, l’Enea, anche nell’ambito delle attività attraverso la partecipazione al Cluster Tecnologico Nazionale della Chimica Verde - Spring – e al Cluster Made in Italy». 

«È giunto il momento di un cambio di rotta e di paradigma – afferma Vera Corbelli, Segretario del Distretto dell’Appennino Meridionale - E’ l’ora di mettere in “pole position” tra le priorità di tutti noi la sostenibilità, la salvaguardia, la valorizzazione dei nostri beni tra i quali un ruolo particolarmente rilevante è rivestito dall’acqua e dal suolo. È il tempo di mettere a sistema le competenze e le progettualità esistenti, le risorse finanziarie, che ci sono ma che vanno bene utilizzate, grazie a proposte integrate e strategiche. Per il bene del Paese è necessario che i piani ed i percorsi predisposti nella prossima programmazione nazionale non restino un’utopia. E’ necessario che, con il contributo di tutti, diventino realtà». 
© RIPRODUZIONE RISERVATA