Gas, prezzo ai massimi storici, allarme razionamenti. Bonomi: «Prepariamoci ad attuarli»

Garofoli: stiamo studiando come intervenire. Il metano ieri ha sfiorato la soglia di 300 euro

Gas, i prezzi alle stelle affondano l'Europa: Francoforte chiude a -2,3%
Gas, i prezzi alle stelle affondano l'Europa: Francoforte chiude a -2,3%
Lunedì 22 Agosto 2022, 19:19 - Ultimo agg. 23 Agosto, 15:57
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Il prezzo del gas vola ancora e preoccupa il governo e le imprese. Il presidente della Confindustria, Carlo Bonomi, ha chiesto di mettere subito a punto e attuare un piano di razionamento per ridurre i consumi. Ieri sulla piazza di Amsterdam, dopo la conferma della russa Gazprom di voler chiudere per tre giorni il gasdotto Nord Stream che porta il metano in Europa, le quotazioni si sono impennate fino a sfiorare 300 euro al megawattora, con un balzo superiore al 20 per cento rispetto alla chiusura di venerdì scorso. Poi in serata un leggero ripiegamento con il costo fotografato in chiusura sopra 276 euro. 

I timori per l’impatto della corsa del gas e della crisi energetica sulla crescita economica intanto spaventano i listini.

Ieri le piazze azionarie hanno chiuso in calo, con Milano che ha perso l’1,6%. L’ipotesi di una probabile recessione in Europa ha inciso anche sull’euro, sceso sotto la parità con il dollaro e scambiato a 0,9938 sul biglietto verde, ai minimi da vent’anni. Secondo uno studio degli economisti del Meccanismo europeo di stabilità (Mes), uno stop delle forniture di gas russo ad agosto porterebbe ad esaurire le riserve nei paesi di Eurolandia già a fine anno (in Italia attualmente gli stoccaggi sono al 79% della capacità) innescando razionamenti e recessione. Senza interventi per tagliare i consumi, il Pil dell’eurozona perderebbe l’1,7% con un impatto del 2,5% per le due nazioni più esposte, Italia e Germania. 

 

L’impennata ormai fuori controllo delle quotazioni del gas preoccupa il governo. A questi livelli a ottobre, quando arriverà l’aggiornamento trimestrale delle tariffe da parte dell’Autorità dell’energia (Arera), c’è infatti chi teme il raddoppio delle bollette. Il problema sarà quindi come fronteggiare i continui aumenti. Le misure già prese dal governo di Mario Draghi per contenere i rincari rischiano infatti di non bastare. Il numero uno dell’Arera, Stefano Besseghini, ha già detto che a settembre sarà necessario verificare se le risorse messe in campo finora sono sufficienti. L’appuntamento è per la fine del mese prossimo, quando l’Autorità varerà l’aggiornamento delle tariffe, che entreranno poi in vigore dal primo ottobre. Una revisione che arriverà proprio nella fase di passaggio fra l’esecutivo in carica e quello che si insedierà dopo le elezioni del 25 settembre. Il governo, anche se in carica solo per gli affari correnti in attesa del voto, è comunque già pronto a intervenire di nuovo. Lo ha fatto capire chiaramente ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Roberto Garofoli, confermando che l’esecutivo «continuerà nelle prossime settimane a monitorare questa evoluzione e a muoversi nel solco tracciato dal capo dello Stato quando allo scioglimento delle Camere ha indicato i limiti di azione di questo governo». In questo scenario l’Eni ieri ha annunciato una «importante scoperta di gas» insieme alla francese TotalEnergies a circa 160 chilometri al largo di Cipro, a una profondità di oltre 2mila metri. 

IL POZZO

Le stime indicano circa 70 miliardi di metri cubi di gas di riserve, «con un significativo potenziale aggiuntivo che verrà valutato con un ulteriore pozzo esplorativo». Anche se per mettere in produzione il giacimento ci vorrà qualche anno. «La scoperta - ha spiegato l’Eni - crea le condizioni per portare a sviluppo ulteriori potenziali volumi di gas nella regione e rappresenta una delle azioni conseguite dall’Eni a supporto della fornitura ulteriore all’Europa».

Intanto si torna a parlare di interventi per sterilizzare i rincari, come quello di un limite alle quotazioni, proposto da tempo dall’Italia in Europa. «Chiediamo un tetto al prezzo del gas e se non viene fatto in Europa lo dobbiamo fare a livello nazionale. Lo stiamo dicendo da mesi», ha osservato il leader degli industriali, che sul caro-energia ha invitato i partiti ad «ascoltare il grido d’allarme delle imprese». Poi Bonomi ha aggiunto: «Chiediamo di affrontare immediatamente la predisposizione di un eventuale piano di razionamento».
 

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