Microchip, pronti 3,2 miliardi di incentivi alla filiera produttiva

Il ministero sblocca i contributi: dal 30 aprile le imprese potranno presentare le domande

Microchip, pronti 3,2 miliardi di incentivi alla filiera produttiva
di Francesco Bisozzi
Martedì 16 Aprile 2024, 06:50
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La sovranità europea sui semiconduttori passa per l'Italia. Un decreto del ministero delle Imprese e del Made in Italy ha appena sbloccato i contributi per produrre microchip. In palio ci sono incentivi per 3,29 miliardi di euro. Il decreto del Mimit ha definito le modalità di accesso alle risorse del Fondo nazionale per lo sviluppo: le aziende interessate potranno richiedere i contributi a partire dal 30 aprile.

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I CONTRATTI
La strategia italiana sui semiconduttori, insomma, procede. La Commissione europea ha anche annunciato nei giorni scorsi che una delle quattro linee pilota sulla microelettronica del futuro, previste dal Chips Act, è stata assegnata all’Italia. Parliamo di un investimento che ammonta a quasi 400 milioni di euro, destinati in gran parte al sito guida di Catania. Troverà spazio infatti nell'Etna Valley una delle linee di produzione pilota finanziate dal Chips Joint Undertaking europeo. Tornando al decreto del Mimit, che sblocca incentivi per quasi 3,3 miliardi, a partire dal 30 aprile, come detto, una o più imprese proponenti un programma di crescita industriale, o per la tutela ambientale, potranno presentare a Invitalia una domanda per ottenere contributi in conto impianti, finanziamenti agevolati, contributi in conto interessi e contributi diretti alla spesa per progetti di ricerca e sviluppo. Possono beneficiare delle agevolazioni le imprese di qualsiasi dimensione.

Più nel dettaglio, il decreto del Mimit specifica che i «contratti di sviluppo devono avere a oggetto la realizzazione, su iniziativa di una o più imprese, di un programma di sviluppo industriale o per la tutela ambientale, per la cui realizzazione sono necessari uno o più progetti di investimento, ed eventualmente, progetti di ricerca, sviluppo e innovazione».

Il decreto del Mimit specifica anche che per i programmi di sviluppo che prevedono spese ammissibili di importo pari o superiore a 50 milioni di euro, la concessione delle agevolazioni sarà subordinata alla sottoscrizione di un accordo ad hoc tra il ministero, Invitalia e l’impresa proponente. Per quanto riguarda invece il progetto che coinvolge l'Etna Valley, il ministro Adolfo Urso ha sottolineato: «L’approvazione da parte delle istituzioni europee del progetto della linea pilota di Catania è un traguardo importante che conferma che le competenze industriali e la collaborazione istituzionale possono porre il nostro Paese in una posizione di leadership nel settore a livello globale».

LA RICERCA
Il progetto a trazione tricolore è stato valutato positivamente assieme a quelli promossi da Cea leti (Francia), Fraunhofer (Germania) e Imec (Belgio). Il progetto sarà guidato dal Cnr di Catania, individuato come candidato ideale grazie alla sua consolidata esperienza nella ricerca nel settore. Gli altri partner italiani saranno la Fondazione Chips.It di Pavia, la Fondazione Bruno Kessler e il consorzio interuniversitario Iunet. Ma nella partita per la sovranità europea sui semiconduttori gioca un ruolo importante anche una startup di Singapore, Silicon Box, che il mese scorso ha annunciato che investirà 3,2 miliardi di euro in Italia per realizzare un nuovo impianto produttivo di microchip. Di più. Silicon Box punta a un impianto unico nel suo genere nell’Unione europea. Il sito in questione contribuirà a soddisfare la domanda di assemblaggio di semiconduttori, principalmente nel mercato europeo.

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