Pietrelcina, il mistero dei sette cani spariti: assolti i gestori del canile

Il mistero dei 7 cani spariti, assolti i gestori del canile: «Sono morti»
Il mistero dei 7 cani spariti, assolti i gestori del canile: «Sono morti»
Mercoledì 28 Febbraio 2024, 10:20 - Ultimo agg. 13:09
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La gestione di un canile ha procurato un serie di procedimenti penali che ieri si sono conclusi con un'assoluzione circa un decreto penale notificato ai due indagati, che in caso di condanna li avrebbe costretti al pagamento di una somma di 1.125.00 euro.

I due assolti perchè il fatto non sussiste, dal magistrato monocratico Gelsomina Palmieri, dall'obbligo di dover adempiere al decreto penale sono Isabella Anna Maria Pandolfo, 50 anni, e Lorenzo Vetere, 39 anni, entrambi di San Marco dei Cavoti. La vicenda ha inizio nel 2017 quando scaturisce un procedimento penale per un canile ubicato a Pietrelcina. Nel corso di un controllo fatto dai carabinieri si era ipotizzato il reato di maltrattamenti di animali e la violazione di norme edilizie. 

I 37 cani erano stati affidati ai gestori tenuto conto che era scattato anche il sequestro della struttura. Ma questa vicenda penale si concludeva con l'archiviazione, ma l'attenzione degli inquirenti si spostava a San Marco dei Cavoti dove risiedevano i due indagati. Qui infatti veniva notificato ai due indagati il provvedimento del Tribunale del Riesame dii Napoli che annullava sequestro e gli altri atti. Nel momento della notifica i carabinieri accertavano però che nel canile di San Marco, non c'erano più trentasette cani che erano stati loro affidati, ma ne mancavano sette.

Tutto ciò avveniva nel luglio del 2021 ed i due gestori del canile al momento non seppero indicare il motivo della mancanza dei sette cani. 

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I carabinieri pertanto li avevano denunciati questa volta per omessa custodia degli animali loro affidati. Una denuncia che poi faceva scattare da parte della Procura della Repubblica un decreto penale. I due gestori del canile hanno nel corso del procedimento dimostrato che in realtà alcuni dei sette cani che mancavano all'appello erano deceduti e quindi non si poteva ipotizzare l'omessa custodia, Tesi portata avanti dal loro difensore Fabio Russo che non però ha trovato consenziente il pubblico ministero che ha chiesto la condanna.

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