Autonomia differenziata, Fusco: «Inno all'egoismo»

Nel focus promosso dal Centro studi del Sannio la stroncatura del sindaco del Pd

Alberto Mignone, Paolo Palumbo e Vito Fusco
Alberto Mignone, Paolo Palumbo e Vito Fusco
Martedì 27 Febbraio 2024, 19:39 - Ultimo agg. 19:40
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L'autonomia differenziata «sarebbe da subito esiziale per le aree fragili del paese ma, nel medio periodo, lo sarebbe anche per l’Italia intera. Una legge egoista e di corto respiro che spacca l’unità risorgimentale frantumandola in tante piccole patrie con gravissimi problemi di coordinamento. I divari aumenteranno e si avranno preoccupanti ripercussioni sul gettito fiscale. Noi respingiamo con fermezza questa ipotesi di autonomia sperando che nel processo parlamentare ci sia un ravvedimento perché il destino dei cittadini Italiani non può dipendere dal codice di avviamento postale»

Lo ha dichiarato Vito Fusco, sindaco dem di Castelpoto, nel corso del focus sul tema promosso dal «Centro studi del Sannio»; a dialogare con lui il segretario della Lega di Benevento, Alberto Mignone.

Fusco ha rappresentato quelle che a suo avviso sono le criticità del disegno di legge Calderoli «che condurrebbe ad una secessione di fatto del meridione dal resto del paese e finirebbe per realizzare, con qualche decennio di ritardo, l’antico sogno leghista», peraltro «in un frangente storico che spinge per politiche diametralmente opposte a quelle dell’autonomia».

Il primo cittadino, a proposito del temuto ulteriore inasprimento delle diseguaglianze sociali ed economiche, ha spiegato: «Già oggi la spesa per i servizi socio assistenziali dei comuni del Meridione è pari a 66 euro per abitante rispetto ad una media nazionale di 132 e di 184 euro nel Nord Est. Il progetto leghista, dati alla mano, determina un evidente ed irreparabile frammentazione di materie e settori strategici come sanità, ambiente, energia, infrastrutture, istruzione e molti altri ancora». 

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