Autonomia differenziata, offensiva bipartisan: «Così penalizza il Sud»

Il documento unitario di Polo Sud e Coordinamento per la Democrazia Costituzionale

Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, alla conferenza delle Acli
Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, alla conferenza delle Acli
di Dario De Martino
Domenica 24 Marzo 2024, 09:00 - Ultimo agg. 16:08
4 Minuti di Lettura

Parla di «mercato politico» sull'autonomia differenziata, ma soprattutto attacca i metodi «arroganti del governo» che utilizza la «falsificazione della realtà come sistema». Eccoli i nuovi affondi che Vincenzo De Luca ha riservato ieri all'esecutivo. 

L'autonomia 

Il dibattito sull'autonomia differenziata organizzato dalle Acli nazionali a Napoli è la nuova occasione per il presidente della Regione per andare all'attacco. Sanità e fondi coesione i temi centrali, non certo nuovi, che il governatore lancia verso Roma. «Oggi siamo di fronte a un'arroganza del potere che è insopportabile. La menzogna viene utilizzata come sistema. Il fascismo utilizzava questi strumenti: la falsificazione sistematica della realtà e la denigrazione personale». Poi un riferimento anche all'epoca dei governi Berlusconi: «A questi livelli di volontà di accaparramento delle risorse non eravamo mai arrivati. C'era anche un'altra sensibilità democratica», dice. Infine si lascia andare a una battuta che non a tutti è sembrata felice: «C'era anche un'altra sensibilità estetica del presidente del Consiglio. Aveva anche altri gusti, ma almeno arrivavano le risorse. Qualche balletto, vabbè, debolezze umane. E - dice ancora riferendosi a Berlusconi - lo dico a quelli della mia età: erano tutte finzioni, millantato credito, un elemento di folclore». Il tema del giorno, però, è l'autonomia differenziata. Secondo De Luca il ddl Calderoli «è sicuramente oggetto di un mercato politico. È nostro compito combattere perché sia bloccata». Il governatore analizza la vicenda dal punto di vista delle dinamiche politiche del centrodestra: «Fratelli d'Italia tradizionalmente aveva più radicamento nel Sud del Paese e dunque oggi perché accetta di fare questa compravendita con la Lega? Perché immagina di avere un radicamento nel Nord assorbendo la metà dei voti della Lega. È per questo che non dice niente». Ma non solo De Luca. Dalle Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani) arriva l'appello al centrodestra: «Non commettete l'errore di aumentare le disuguaglianze e di dividere in due l'Italia. L'approvazione dell'autonomia differenziata modificherebbe l'assetto istituzionale e costituzionale di questo Paese, ma anche il nostro modello sociale», le parole di Antonio Russo, vicepresidente nazionale Acli e portavoce Alleanza contro la povertà. Gli ha fatto eco Ciro Buonajuto, sindaco di Ercolano e vicepresidente dell'Anci: «Il governo Meloni sembra aver cancellato dall'agenda politica la parola Mezzogiorno. C'è una scelta politica: condannare il Mezzogiorno al reddito di cittadinanza e all'assistenzialismo. A questa scellerata decisione politica dobbiamo ribellarci senza quel pressapochismo meridionale che ci ha condannato nei secoli scorsi».

Il convegno 

Ma quello delle Acli non è stato l'unico appuntamento contro l'autonomia differenziata. Polo Sud e Coordinamento per la Democrazia Costituzionale presso l'Istituto degli Studi Filosofici, hanno sottoscritto un documento unitario che reca le firme di Giovanna De Minico, Amedeo Laboccetta, Mario Landolfi, Lina Lucci, Gennaro Malgieri, Eugenio Mazzarella, Marina Calamo Specchia e Massimo Villone. Insomma, esponenti storici del centrodestra e del centrosinistra, per una volta uniti nel dire «no» all'autonomia. Nel documento, firmato al termine di un convegno moderato da Luigi Vicinanza, si legge che i sottoscrittori «invitano i rappresentanti di tutti i livelli elettivi territoriali che credono e si riconoscono nei principi dell'unità e della solidarietà nazionale a dare vita ad un coordinamento istituzionale per proporre ricorso alla Corte Costituzionale avverso alla Legge Calderoli nella sciagurata ipotesi che sia approvata in Parlamento».

 

Video

Il duello con Fitto

Tornando a De Luca, non è mancato nell'intervento del presidente della Regione, un riferimento alla vicenda dei fondi sviluppo e coesione: circa 6 miliardi destinati alla Campania per i quali si attende ancora la firma dell'accordo con il governo. La Regione ha vinto un ricorso al Tar Campania secondo il quale entro il 4 aprile il Ministero del Sud dovrà predisporre lo schema di accordo: il ministero ha presentato ricorso al Consiglio di Stato. Intanto anche il centrodestra è pronto a portare avanti, nella capitale del Sud, iniziative per difendere le ragioni dell'auotonomia. Dopo Pasqua ci sarà un nuovo appuntamento con “Differenziamoci”, il ciclo d'incontri sul ddl Calderoli per «spiegare i vantaggi per il Sud della Riforma» avviato dalla Lega la scorsa settimane. «Con l'Autonomia differenziata, il bravo amministratore che evita sperperi, può utilizzare le risorse e reinvestirle sul proprio territorio», aveva spiegato il coordinatore regionale del Carroccio Claudio Durigon nel suo intervento in occasione del primo appuntamento. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA