San Giorgio del Sannio, elezioni: esplode il caso degli audio rubati

Cuomo bacchetta «chi semina zizzania». Da Bocchino velato appello a fare sintesi

Il Comune di San Giorgio del Sannio
Il Comune di San Giorgio del Sannio
di Achille Mottola
Giovedì 18 Aprile 2024, 00:00 - Ultimo agg. 08:47
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Verso le amministrative, ora le accuse e i veleni corrono su whatsapp. Una strategia comunicativa distorta e invasiva che ha il sapore di una vera e propria resa dei conti, senza esclusione di colpi. Ce n’è per tutti. Circolerebbero addirittura delle registrazioni - il cui proliferare è diventato, come si suol dire in questi casi, «virale» - di incontri e scontri su questioni amministrative molto delicate. Un nuovo modo di fare campagna elettorale? Altro che comizi, manifesti e programmi. Qualcosa di simile era già capitato qualche decennio fa – guarda caso, anche allora dopo la defenestrazione di un’altra amministrazione comunale – quando qualche mano anonima distribuiva a più riprese nottetempo volantini per lo più satirici. Oggi sarebbe addirittura dato ascoltare gli audio di riunioni di giunta, di commissioni, di colloqui privati e di telefonate.

Chi registrava chi e perché? Indiscrezioni che lasciano i cittadini sconcertati. Per qualcuno si tratterebbe della negazione della politica, per altri è quanto accade nelle piccole comunità, dove il chiacchiericcio è la regola. Va detto che già a cavallo tra gli anni ’50 e ’60 del secolo scorso, in un suo volume, il francescano padre Geremia Parlati scriveva che i sangiorgesi erano avvezzi al «pettegolezzo mordace».

Come a dire, sono cambiati solo gli strumenti. Prima si usavano carta e penna, forse i ritagli dei giornali o al massimo la macchina da scrivere. Oggi le lettere anonime, che pure non mancano, sembrano aver ceduto il posto a ben altri mezzi.

«Purtroppo - sottolinea Franco Cuomo, uno dei primi ad annunciare la sua candidatura a primo cittadino - l’arte dell’inciucio per diffondere ad arte, al fine di aizzare e istigare, cattiverie e maldicenze è molto diffusa e diventa sovente uno squallido strumento di potere». Cuomo pone l’accento sulla mancanza di discussione sui temi e le problematiche che dovrebbe caratterizzare una campagna elettorale sana: «Anziché affrontare le questioni reali e concrete che riguardano i bisogni dei cittadini e proporre soluzioni agli atavici disagi e alle grandi contraddizioni della nostra comunità, ci si diletta a denigrare l’avversario, a diffondere cattiverie e a seminare zizzania in un paese che avrebbe solo bisogno di essere amministrato con cura, passione ed alto senso del servizio». Ovviamente Cuomo accenna a quelle che egli ritiene assolute priorità come il risanamento e la destinazione dell’area ex Eti, l’uso del complesso del Centro espositivo artigianale (area Fiera) di Ginestra nonché la zona Asi di contrada San Giovanni a Morcopio.

Intanto, in queste ore frenetiche verso le amministrative, si legge una nota dell’ex vice sindaco Maurizio Bocchino: «È il momento di coinvolgere chi è nelle condizioni di dare alla cosa pubblica e non di servirsene, al fine di elevare le competenze di un’amministrazione che di sicuro avrà un percorso ambizioso. Quelli che verranno saranno giorni di riflessione e di confronto per arrivare pronti, forti ed uniti all’appuntamento dell’8 e 9 giugno. In questi mesi, anche dopo lo scioglimento del consiglio, ho continuato a ricercare la migliore espressione della nostra San Giorgio.

Mesi di incontri e scambi di idee finalizzati a dare alla nostra cittadinanza una nuova e affidabile amministrazione. Sono stato sostenuto da tanti che a vario titolo continueranno ancora a partecipare a questo processo ed è, dunque, arrivato il momento di allargare i nostri orizzonti e di aprirsi ad altre realtà, per determinare, con l’unità di intenti e con l’aiuto dei cittadini, un programma elettorale condiviso, sostenibile ed inclusivo». Segnali di apertura o appello a fare sintesi? Rivolti a chi? Intanto le diplomazie sono sempre a lavoro. Ma le liste, per ora, rimangono ancora 4 (in ordine alfabetico Bocchino, Cuomo, Petrillo e Ricci), se non addirittura 5.

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