Statali, in tre anni 450mila assunzioni: primo obiettivo rafforzare la giustizia

Statali, in tre anni 450mila assunzioni: primo obiettivo rafforzare la giustizia
Giovedì 30 Agosto 2018, 11:00 - Ultimo agg. 15:43
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Il governo punta ad assumere nella pubblica amministrazione 450.000 persone nel prossimo triennio. Lo ha detto il ministro della Pubblica amministrazione, Giulia Bongiorno, su Zapping a Radio1 spiegando che si tratta della «stima sul turn over al 100%». «Escludo di fare infornate generalizzate - ha spiegato - le assunzioni sono mirate. Vorrei anticipare le assunzioni al 2019 ma sono quelle del triennio». Tra i settori che si prevede di rafforzare c'è la macchina giudiziaria. La giustizia - ha spiegato Bongiorno - «è paralizzata anche per la mancanza di personale amministrativo. Spero entro fine anno di dare risposta a questi soggetti». Il governo punta a inserire nuove risorse «per far ripartire la giustizia».
 
L'obiettivo della Bongiorno è anticipare nel 2019 una parte delle 450.000 assunzioni complessive che nel prossimo triennio dovrebbero coprire il turn over della pubblica amministrazione al 100%, anche se per una parte delle assunzioni, come quelle del settore scuola e sanità, l'anticipo non sarebbe comunque possibile. «Stiamo guardando quali sono i fabbisogni - ha detto - lo sforzo è di anticipare nei ministeri, negli enti pubblici economici e nelle agenzie le assunzioni del triennio già nel 2019. Questo non è possibile farlo per gli enti locali, la scuola e la sanità. La stima di 450.000 assunzioni riguarda sia le amministrazioni centrali che quelle periferiche. L'anticipazione riguarda le centrali ma i numeri li avremo a metà settembre».

Intanto la riforma della dirigenza pubblica inizia a prendere forma. Con la legge Bongiorno, per i capi pubblici torna l'ipotesi della rotazione degli incarichi (con una stretta sulla durata del mandato e proroghe contingentate), la separazione netta con i vertici politici e la possibilità di bandire concorsi riservati ai dipendenti che si sono distinti per il lavoro svolto negli anni nelle Pubbliche amministrazioni e che aspirano a salire di grado. Queste tre sono le direttrici contenute nel primo testo che i tecnici di Palazzo Vidoni hanno messo appunto nelle scorse settimana. Una bozza che è già in fase di ritocco. Il riordino delle norme sulla dirigenza era uno degli ultimi tasselli che mancava alla riforma della Pa avviata dal Governo Renzi, ma dopo che la Corte Costituzionale ha messo in discussione l'intero impianto della legge Madia approvata nel 2015 non se n'è fatto più nulla. Nonostante la grande mole di interventi firmati dall'ex ministra Pd, la modifica delle regole sui manager statali è rimasta, dunque, un'eredità monca dei due Governi passati. Come detto sarà il ministero della Bongiorno a mettere di nuovo mano al tema. Si tratta, nel dettaglio, di una delega all'Esecutivo che avrà probabilmente un anno di tempo per scrivere il decreto attuativo.
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