Festival del lavoro 2021: leggerezza e sostenibilità per il benessere

Festival del lavoro 2021: leggerezza e sostenibilità per il benessere
Martedì 20 Aprile 2021, 11:00 - Ultimo agg. 15:19
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Il network Brain at work in 20 anni ha creato un ponte tra il mondo della formazione e del lavoro. Con l’edizione 2021 de Il Festival del lavoro ha voluto analizzare le strategie messe in campo durante l’emergenza guardando al futuro post Covid-19

Brain at Work ha organizzato la scorsa settimana l’evento socio-economico, istituzionale e culturale più importante e rappresentativo dell’anno: il Festival del lavoro e delle nuove professioni, tenutosi totalmente in versione digitale. Questa edizione, insieme ai protagonisti coinvolti, ha approfondito le seguenti aree tematiche: Digital Career Day; Digital Skills; Smart & Remote Working; Sport & Social Economy; Food Economy e Green Economy.

La mission di Brain at Work si rivolge ai giovani, “dobbiamo rispondere alle esigenze delle ragazze e dei ragazzi permettendo loro di sviluppare una spiccata adattività, questa è infatti la funzione chiave di questi tempi di cambiamento” ha spiegato Cristina Sofia, docente Reti Sociali e Stili di Vita, Sapienza Università di Roma, in qualità di moderatrice dell’incontro L’insostenibile leggerezza dello Smartworking. Vizi e virtù del lavoro da remoto. Il mondo è attraversato da cambiamenti imprevedibili e gli scenari, già precedentemente fluttuanti, ora mutano ad effetto domino con una rapidità esponenziale. Ai giovani è stato infatti consentito di partecipare ad un evento integrato di digital recruiting e talent acquisition grazie alla tecnologia sviluppata autonomamente del Digital Congress Center, una piattaforma interamente web-based, ottimizzata anche per l’utilizzo da mobile, dove le aziende sono state presenti con il proprio stand 3D per organizzare live conference e live webinar, accedere a un database di profili preselezionati, incontrare i candidati interessati alle job vacancies ed effettuare video-colloqui. Il focus è stato infatti quello di un umanesimo digitale reso possibile dal sistema digitale di job matching che permette alle persone di interagire proprio come nella realtà.

Le imprese si sono trovate a ridefinire nuovi sistemi di lavoro e di recruiting, le università, le attività formative e le strategie di placement. Tutto questo è accaduto troppo rapidamente per consentire una completa ed efficiente riorganizzazione operativa. Ora, in un orizzonte che auspichiamo possa essere il prima possibile quello di un post Covid-19, bisogna sperimentare nuove strade, cercare nuovi percorsi e nuove modalità che non siano esclusivamente l’home working o lo smart working d’emergenza. Le parole chiave sono state allora Work-life balance e Sostenibilità. Per ripartire è necessario formarsi o “ri-formarsi” puntando su settori economici in forte espansione e caratterizzati da una profonda trasformazione: Il Digital, il Food, il Green, lo Sport, il Turismo e il Terzo settore.

A darne testimonianza durante l’incontro L’insostenibile leggerezza dello Smartworking. Vizi e virtù del lavoro da remoto sono stati le responsabili HR di alcune tra le realtà più rappresentative e importanti:

Luciana De Laurentiis – Head of Internal Communication FASTWEB
Serena Pavanello – Senior Manager of Ind.Relations & Labour Legislation FASTWEB
Matilde di Mario – Responsabile Recruiting & Learning – RAIWAY
Gemma Rubino – Responsabile Ufficio Risorse umane ZETEMA
Alessio Pontillo – Presidente del Consiglio di amministrazione dell’Ente regionale per il Diritto allo Studio e la promozione della Conoscenza – DiSCo

Gli interventi hanno dimostrato quanto quella capacità adattiva alla quale faceva riferimento la docente Cristina Sofia durante i saluti di benvenuto, sia stata qualità imprescindibile per affrontare l’emergenza, tanto per le strutture più avanti nella digitalizzazione, quanto anche per i settori culturali, ancora lontani dalla logica del lavoro da remoto e che si sono trovati impreparati davanti alla riorganizzazione improvvisa dello scorso anno.

Pavanello, Senior Manager of Ind.Relations & Labour Legislation FASTWEB, ha sottolineato quanto quello dell’azienda sia una storia di successo che li connota dal 2015 e che oggi si è consolidata in un modello partecipativo di relazione che vede il coinvolgimento del lavoratore e lavoratrice nelle politiche dell’impresa, grazie anche all’estensione di un dialogo e collaborazione con le organizzazioni sindacali. Responsabilità e fiducia sono i principi di questa cultura del lavoro basata sui risultati e sulla parità di condizioni che da ottobre 2020 riguarda tutte le lavoratrici e i lavoratori facenti parte dell’organico. Tutte e tutti possono essere working smarter con  diritto alla disconnessione non solo durante la pausa pranzo ma anche al termine della giornata lavorativa dichiarando il proprio stato di off work e, attraverso la pianificazione del lavoro Freesit, possono scegliersi quotidianamente quale posto occupare nei loro uffici open space, per favorire l’abbandono della logiche del “posto fisso” sempre alla stessa scrivania privilegiando invece la scelta di uno che sia utile al lavoro della giornata, da fare insieme a uno o più colleghi per esempio. Luciana De Laurentiis, Head of Internal Communication FASTWEB, ha confermato quanto a essere mutati siano stati la prassi e la forma mentis relativa agli standard di partecipazione e identificazione nella realtà da parte delle e dei dipendenti.

Matilde di Mario (Raiway) ha illustrato invece il modello Next Normal i cui principi ispiratori si basano sul cosiddetto working together apart.

La collaborazione tra colleghe e colleghi è basata sempre meno sulla prossimità avvalendosi di dotazioni informatiche che permettono il 100% di copertura del personale aziendale con dotazione di pc e telefono, affinché il dipendente non sostenga oneri nello svolgimento della prestazione. Inoltre le lavoratrici e i lavoratori godono dell’implementazione di sistemi di rilevazione della presenza online che garantiscono il rispetto alle pause giornaliere e il diritto alla disconnessione.

Puntare sulla formazione da remoto è stata invece la reazione di ZETEMA Progetto Cultura, società strumentale di Roma Capitale, che ha dimostrato di essere impreparata alla riconversione digitale. Secondo Gemma Rubino, responsabile Ufficio Risorse umane, questa impreparazione ha favorito però “un’aumento della professionalità di cui siamo molto orgogliosi e che ci ha permesso di continuare a essere presenti sul portale Informa Giovani che è vicino alle ragazze e ai ragazzi per un aiuto con la scuola e la dad”.

“La cultura e i servizi per i giovani e le opportunità di studio e lavoro non si sono fermati” e per questo ambito è stato fondamentale anche il ruolo di Lazio DiSCo, di cui ci ha riportato la testimonianza Alessio Pontillo, presidente del Consiglio di amministrazione dell’Ente regionale per il Diritto allo Studio e la promozione della Conoscenza. L’ente ha permesso l’utilizzo di aule studio, molte delle quali realizzate usando gli spazi delle mense, e l’erogazione dall’inizio della pandemia di circa 26.000 borse di studio, garantendo le residenze universitarie e i buoni libro. Il lavoro agile è stato rimodulato in base alle atttività svolte permettendo a Porta Futuro Lazio, che offre servizi di orientamento e di formazione per posizionarsi al meglio sul mercato del lavoro, di essere sviluppati in maniera smart working garantendo presenza e dialogo da remoto all’interno anche della pubblica amministrazione.

Una mattinata all’insegna dunque dell’attenzione ai nuovi paradigmi lavorativi improntati maggiormente al rispetto e alla tutela di tutte e tutti. I focus delle aziende saranno sempre più orientati verso politiche meritocratiche e gestionali che possano permettere il raggiungimento per obiettivi delle performance attese attraverso, inoltre, l’incentivarsi di processi di dematerializzazione buroratica.

Lucia Medri

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