«La capretta era già morta. Mio figlio non ha fatto nulla. L’hanno spinta, ma era già morta». Sono le parole della mamma della madre del ragazzo filmato mentre prendeva a calci l’animale al termine di una festa di compleanno in un agriturismo ad Anagni. Nel primo video, diffuso sui social domenica scorsa, si vedono dei giovani trasportare su una carriola una capra che poi viene lanciata da una finestra; nel secondo video invece si vede uno dei ragazzi prendere la rincorsa per colpire a calci sulla testa l'animale tramortendolo, ripetendo la scena fino ad ucciderlo.
I video
La capretta si era lasciata avvicinare senza fare resistenza perché abituata alla presenza umana ed alle visite delle famiglie. La difesa della donna stride con le orribili immagini di Anagni. Dapprima, infatti, i genitori dei dodici giovani coinvolti avevano detto che l’animale fosse già agonizzante.
Capretta e orsa uccise, i responsabili insultati e minacciati: non possono uscire di casa
Le proteste
Per protestare contro l'accaduto, un centinaio di persone hanno partecipato alla manifestazione organizzata ad Anagni dalle associazioni animaliste. Tra gli organizzatori, l'attivista Enrico Rizzi ha evidenziato che «chi maltratta gli animali spesso ha la consapevolezza che resterà impunito. Le pene previste sono troppo basse». L'avvocato Giampiero Vellucci, incaricato dai genitori di uno dei ragazzi accusati della morte della capretta ha dichiarato che il ragazzo non ha ancora ricevuto comunicazioni dalla Procura dei minori e che «non può essere travolto da una gogna mediatica caratterizzata, in taluni casi, da pesantissime minacce che sta avendo non solo il sapore di un anticipato giudizio».