Proseguono le indagini sul presunto stupro di gruppo ai danni di una 19enne di Alatri avvenuto e che vede indagati tre giovani. Ieri il titolare dell'inchiesta, il sostituto procuratore Vittorio Misiti, alla presenza dei difensori degli indagati ( gli avvocati Armando Pagliei, Giampiero Vellucci e Pierfrancesco Pizzuti, e Vincenzo Galione che rappresentata la presunta vittima) ha conferito l'incarico ufficiale ai carabinieri del Ris di Roma per seguire gli accertamenti scientifici. Già nella giornata di ieri gli uomini del Reparto investigazioni scientifiche dell'Arma hanno effettuato il primo sopralluogo nell'abitazione situata in via San Francesco a Ceccano. Qui, stando alla denuncia presentata dalla ragazza, sarebbe avvenuta la violenza di gruppo.
L'appartamento è di proprietà della famiglia dei tre indagati. Il Ris, attraverso apparecchiature sofisticate, in base al racconto fornito dalla presunta vittima, dovranno verificare la presenza o meno di tracce organiche.
Sulla vicenda, vista la delicatezza, vige il massimo riserbo. L'inchiesta come detto è partita dopo la denuncia della ragazza. I fatti sarebbero il 26 febbraio. Era un sabato. La ragazza e i tre tre indagati (due lavoratori di 22 anni ed uno studente di 23) si trovavano ad Alatri insieme ad altre persone. La 19enne poi si sarebbe allontanata insieme ai tre ragazzi a bordo di un'auto. Conosceva molto bene lo studente e quindi non avrebbe avuto nulla da temere. I quattro ragazzi si sarebbero quindi recati nell'appartamento di Ceccano e qui i tre avrebbero abusato della giovano. Dal canto loro, attraverso i legali, i tre indagati hanno respinto tutte le accuse sostenendo di non aver fatto alcuna violenza sulla ragazza.
Una vicenda delicata, di cui si conoscono ancora pochi dettagli in attesa dei dovuti riscontri. Gli accertamenti del Ris, intanto, diranno se nell'appartamento di Ceccano siano stato o meno consumati rapporti sessuali. E quindi, nel caso in cui venissero trovate tracce organiche, identificare i presenti.