Internet, il Garante della Privacy: «I poteri dei giganti web oltre le regole democratiche»

Internet, il Garante della Privacy: «I poteri dei giganti web oltre le regole democratiche»
Martedì 10 Giugno 2014, 12:10 - Ultimo agg. 12:11
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Datagate, Internet, social network, pagamenti con smartphone e tablet, banche dati, traffico telefonico e telematico: sono questi alcuni degli ambiti su cui è intervenuta l'Autorità Garante per la Privacy - composta da Antonello Soro, Augusta Iannini, Giovanna Bianchi Clerici e Licia Califano - che ha presentato la sua relazione annuale nella sala Koch di palazzo Madama, alla presenza del presidente del Senato Pietro Grasso.



Nel rapporto, il Garante traccia il bilancio del lavoro svolto e indica le prospettive di azione verso le quali occorre muoversi nell'obiettivo di costruire una autentica ed effettiva protezione dei dati personali, in particolare per quanto riguarda l'uso delle nuove forme di comunicazione e dei sistemi tecnologici. Come sempre, una particolare importanza ha assunto il lavoro svolto dall'Autorità riguardo al mondo della Rete. Nel corso del 2013, si ricorda nella relazione, il Garante ha sanzionato Google per un milione di euro per il servizio Street View ed ha intrapreso un'azione, in coordinamento con le altre Autorità europee, nei confronti di Mountain View per le nuove regole privacy adottate. È intervenuto per garantire maggiore trasparenza agli utenti dei servizi di messaggistica, anche vocale. E ha dettato regole per proteggere la privacy su smartphone e tablet.



«I giganti di Internet tendono ad occupare, in modo sempre più esclusivo, ogni spazio di intermediazione tra produttori e consumatori, assumendo un potere che si traduce anche in un enorme potere politico. Un potere sottratto a qualunque regola democratica» ha detto il garante per la Privacy, Antonello Soro, nella Relazione annuale. «La necessità di una tutela» di Internet e dei Social Network «non è sfuggita al Garante, che ha sottolineato l'importanza di un'opera di adeguata preparazione ed educazione dei ragazzi, anche con il coinvolgimento delle scuole, e delle famiglie affinchè vengano messi in guardia dei pericoli che si nascondono nella distribuzione di informazioni, foto e video personali. Una corretta educazione su questi punti è l'unica strada per evitare un dibattito ormai stantio e spesso mal posto». Lo ha detto il presidente del Senato, Pietro Grasso.



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