Sardegna, alle urne in 1,5 milioni: alle 22 al voto il 52,16%, affluenza in picchiata rispetto al 2009. Ritardi nello spoglio

Sardegna, alle urne in 1,5 milioni: alle 22 al voto il 52,16%, affluenza in picchiata rispetto al 2009. Ritardi nello spoglio
Domenica 16 Febbraio 2014, 11:38 - Ultimo agg. 17 Febbraio, 11:08
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Affluenza in picchiata il Sardegna per l'elezione del governatore e il rinnovo del Consiglio regionale. Il dato delle 22, quando mancava soltanto il comune di Donori (Cagliari), era del 52,16%. Nel 2009 il dato definitivo, quando però si votò fino alle 15 del lunedì, si attestò al 67,58%. I seggi si sono chiusi alle 22.



Arrivano a rilento all'Ufficio elettorale i dati dello spoglio delle schede per l'elezione del presidente della Regione e dei consiglieri perché questa mattina, dalle 7, i componenti delle 1.836 sezioni hanno dovuto, prima del conteggio, verificare il numero dei votanti.





Alle 19 si è recato ai seggi il 41,02% degli elettori, nel 2009 il 36,11% ma in quell'occasione i sardi avevano avuto otto ore in più per esprimersi: il dato finale fu allora del 67,57%. Il partito dell'astensione sembra, quindi, segnare la consultazione a poche ore dalla chiusura prevista per le 22. Sono stati chiamati alla consultazione 1.480.366 sardi (725.305 uomini e 755.061 donne) per scegliere fra i sei candidati presidenti e rinnovare il Consiglio. 60 i posti nell'Assemblea regionale per effetto della riforma dello Statuto autonomistico che li ha ridotti da 80. Non è una consultazione nazionale ma è certamente un test per i leader dei partiti: per far vincere la propria coalizione si son spesi in prima persona, fra gli altri, anche Matteo Renzi e Silvio Berlusconi.



La giornata quasi primaverile ha favorito coloro che, specialmente nel centro dell'isola (dal Nuorese all'Ogliastra), erano stati penalizzati nella scorsa tornata elettorale. Nel 2009 si votò nello stesso periodo (15 e 16 febbraio) ma con ben altro tempo: neve e ghiaccio sui monti e nei paesi. Oggi invece sono proprio queste zone ad aver registrato fra le affluenza più alte. Non univoche sono state sinora le risposte degli abitanti nelle varie aree dell'isola, non vi è la corsa al voto delle zone alluvionate della Gallura e dell'Oristanese, mentre nei territori a maggior incidenza di disoccupazione e segnati da laceranti crisi industriali (dal Sulcis, con la percentuale di voto sotto la media regionale, all'area nel nord ovest Sardegna) son venuti segnali contrastanti dell'affluenza alle urne. L'unica donna candidata governatrice, la scrittrice Michela Murgia (Sardegna Possibile) ha battuto tutti sul tempo ed ha votato a Cabras (Oristano) alle 10,25. Subito dopo, alle 10:45, ma a Cagliari il candidato del Centrosinistra Francesco Pigliaru, mezz'ora dopo sempre nel capoluogo Ugo Cappellacci del Centrodestra, governatore uscente.



Mentre alla Caletta di Siniscola (Nuoro) Pier Franco Devias (Fronte Indipendentista Unidu) poco prima di mezzogiorno, e Gigi Sanna (Movimento Zona Franca) prima delle 13 ad Oristano, infine Mauro Pili (Popolo Sardo) nella tarda serata. Complessivamente sono circa 1.500 i candidati consiglieri che si divideranno i posti in Aula che saranno così ripartiti: 20 sono i seggi spettanti alla Circoscrizione provinciale di Cagliari (19 interi più un resto), 12 a Sassari (11 più un resto), sei (cinque più uno) sia a Nuoro sia a Oristano, quattro nel Medio Campidano (tre più uno), quattro senza resti per Carbonia Iglesias, due per l'Ogliastra e cinque senza resti a Olbia Tempio, complessivamente 59 più il presidente. Per ottenere i seggi le coalizioni devono superare lo sbarramento del 10% dei voti totali ottenuti dai gruppi di liste, mentre le liste che si presentano da sole dovranno ottenere almeno il 5%. Il premio di maggioranza scatta anche per un solo voto in più a uno degli aspiranti governatori che ha ottenuto almeno il 25%. In questo caso, però, si avrà una maggioranza risicata perchè verrà assegnato il 55% dei seggi, corrispondenti a 33 consiglieri su 60. Nel caso in cui il vincitore riuscisse a superare il 40% dei consensi, il premio di maggioranza sarebbe del 60%, cioè 36 consiglieri su 60.
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