«A volte siamo un pò distratti da una campagna elettorale che dice tante cose belle ma che forse non fa troppo il conto con il nodo risorse, dalla Flat Tax al reddito di cittadinanza. Occorre per questo definire delle priorità». Così il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia durante il suo intervento tenuto a Riardo, nel Casertano, nello stabilimento della Ferrarelle spa, definita «simbolo di un brand-Paese».
Nella sede della nota azienda di acque, è stato firmato il 'Patto per la crescita della Campanià tra UniCredit, Confindustria Campania e Università Federico II, il cui scopo è supportare le aziende della Regione e favorire l'interconnessione tra imprese, mondo accademico e i talenti del territorio. «Noi ? ha proseguito Boccia - ci stiamo preparando per le nostre assise di Verona del 16 febbraio, con 5000 imprenditori. Lì vorremmo proporre, senza subire dalla politica, nella logica di soggetto autonomo, una piattaforma di politica economica con tre parole chiavi: 'Lavoro, crescita e debitò. Si passa così dalla politica dei fattori alla politica delle mission, ovvero cosa fare per avere più occupazione. Crediamo che sia necessario investire su crescita e ridurre il debito. La prima è la vera mission, ovvero l'occupazione, la crescita e il debito sono le precondizioni. Ci chiedono - aggiunge Boccia - perchè facciamo le nostre assise ad un mese dalle elezioni. La facciamo perché in campagna tutti ci danno ragione, ma noi non vogliamo ragione, vogliamo un confronto sui contenuti che aiuti questo Paese e chi investe in questo Paese».
«Abbiamo in mente un'idea di un'Italia che vuole reagire, di un'Italia industriale che esiste, anche al Mezzogiorno.
E' questa l'Italia che immaginiamo, un'Italia anche strana, in cui ogni tanto si sveglia qualcuno, anzi molti, direi parecchi, che speriamo non diventino maggioranza, che vogliono smontare il 'Jobs Act', o un pò di 'Industria 4.0', in modo tale che gli effetti sull'economia reale non siano rilevanti come lo sono stati». E' quanto ha detto, a Riardo, nel Casertano, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, durante il suo intervento presso lo stabilimento della Ferrarelle spa. «Noi industriali ? ha proseguito il leader dell'associazione datoriale - dobbiamo usare anche un palco come questo, che parte da una fabbrica, per dire a chi a volte, interpretando in maniera estensiva regole e agenzie, vuole chiudere le aziende, che non ce la faranno, perché la passione degli imprenditori italiani e campani è rilevante, così come l'amore per questo Paese». Boccia ha parlato di un'Italia che va raccontata in modo diverso. «Rifiutiamo ? ha detto - un'idea di Italia che sia periferia d'Europa, ma vogliamo un'Italia in cui le rotte della seta non siano solo monodirezionali, ovvero non provengano solo dalla Cina, ma bidirezionali». Sull'Europa Boccia afferma: «I fondi strutturali vanno spesi per realizzare infrastrutture».