Tangenziale Napoli, è allarme: a pezzi i bulloni del viadotto

Tangenziale Napoli, è allarme: a pezzi i bulloni del viadotto
di Paolo Barbuto
Mercoledì 23 Ottobre 2019, 07:00 - Ultimo agg. 15:09
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Le infiltrazioni d'acqua hanno causato l'ossidazione, la corrosione e la spaccatura delle bullonature, la corrosione delle lamiere, hanno generato diffusi ammaloramenti: quando il rapporto sul viadotto Capodichino della Spea Engineering è arrivato sulle scrivanie dei vertici di Tangenziale Spa, sono scattate le procedure di emergenza.

Subito è stato contattato l'Istituto Italiano Saldature per una verifica specialistica accurata, immediatamente è stato informato il Ministero delle infrastrutture, in tempi rapidissimi è stata chiesta la consulenza di un ingegnere strutturista il quale ha consigliato, in attesa di definitivi controlli che avverranno nelle prossime settimane, di ridurre il carico di automobili su quel viadotto.
 
Il documento sullo stato di salute del ponte più lungo della Tangenziale è denso di dettagli, anche se i tecnici di Spea non hanno potuto approfondire ogni passaggio. Quella striscia di acciaio e cemento sospesa a 60 metri d'altezza sulla città, mostra localizzate situazioni di degrado, non diffuse, fortunatamente, ma profonde: generate dall'acqua che s'infila inesorabile nei cassoni che stanno al di sotto dell'asfalto e si mangia le parti ferrose della struttura.

Non sono stati registrati pericoli immediati però è stato ritenuto opportuno limitare il traffico a due sole corsie per senso di marcia sul viadotto, a restringere le rampe d'ingresso e di uscita per consentire il passaggio di una sola fila di auto alla volta e, soprattutto, è stato imposto il divieto di transito ai mezzi con un peso che supera le 7,5 tonnellate.

L'amministratore delegato di Tangenziale, Riccardo Rigacci, affronta la questione con la serenità di chi sa d'aver messo in campo ogni possibile soluzione: «Queste stesse misure adottate servono a chiarire che cerchiamo il massimo della sicurezza. Voglio che gli automobilisti sappiano che la situazione è perfettamente presidiata e che preferiamo essere particolarmente prudenti proprio per garantire serenità».

Anche di fronte all'angoscia che al cittadino comune produce quella relazione sui bulloni in cattivo stato, Rigacci chiede moderazione: «Si tratta di poche aree localizzate sulle quali, ovviamente, è necessario un intervento immediato ma voglio dire con forza che l'analisi visiva non rileva altre situazioni di profondo degrado. Comunque solo l'intervento dei tecnici che eseguiranno controlli meticolosi su ogni centimetro del viadotto potrà darci definitiva serenità».

E quei controlli, purtroppo, non dureranno poco. Dopo l'ipotesi del presidente Pomicino su lavori di tre settimane, da Tangenziale di Napoli filtra un'altra tempistica ben più consistente: riaprire tutto per Natale sarebbe un gran risultato.

La questione, insomma, rischia di diventare un problema per la circolazione della città. Così l'assessore alla viabilità Clemente ha convocato i vertici di Tangenziale per oggi a Palazzo San Giacomo, ci sarà anche il collega alle infrastrutture, l'ingegnere Calabrese, per portare il suo supporto tecnico alla discussione.

I vertici di Tangenziale sono stati invitati anche alla Commissione Trasporti del consiglio comunale per la giornata di venerdì. La questione della Tangenziale ridotta che produce traffico anche nel resto della città è estremamente delicata.

Ieri dalle colonne del Mattino il presidente di Tangenziale, Pomicino, ha suggerito la riapertura del lungomare liberato per dare sfogo al traffico cittadino, immediata e severa è stata la risposta del sindaco De Magistris: «Farebbe bene a non occuparsi di vicende che riguardano altri. Non c'entra nulla la strumentalizzazione politica che lui e altri vogliono fare su via Caracciolo. Non facesse politica, l'ha già fatta».

E sul cantiere il sindaco è stato anche più duro: «Pomicino dovrebbe spiegare come mai un giorno all'improvviso decide di fare questi lavori che mettono in ginocchio la città. Forse dovrebbe restituire la concessione così finalmente la Tangenziale tornerebbe ai napoletani e quanto visto in questi giorni probabilmente non sarebbe accaduto».

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