Le sardine casertane invadono
il centro nella «Notte bianca»

Le sardine casertane invadono il centro nella «Notte bianca»
di Lia Peluso
Domenica 8 Dicembre 2019, 10:26
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Le «sardine casertane» hanno manifestato ieri sera. In piazza Gramsci, di fronte i giardini della Flora erano circa 500, secondo gli organizzatori, 300 secondo la questura, tra giovani e meno giovani per dire basta all'odio. «A Caserta - hanno ripetuto i promotori riportando uno degli slogan del movimento - è scesa in piazza la solidarietà, l'antifascismo, l'antirazzismo, anche Caserta #nonsilega». Un flash mob contro la violenza e il razzismo in una parola anti-Salvini: «Per spegnere l'odio, redistribuire la ricchezza», come riportava uno degli striscioni esposti in piazza.

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LA RISPOSTA
Il «banco» di sardine di Terra di Lavoro ha risposto all'appello dopo le iniziative che si sono svolte in altre città a partire da Bologna. Per rispettare l'impegno, gli organizzatori hanno dovuto «sfidare» la notte bianca in progrmma in città e per questo motivo la location è stata cambiata tre volte e non sono mancate anche le note scritte di alcuni consiglieri comunali, come Riccardo Ventre e Roberto Desiderio, preoccupati per la concomitanza dei due eventi e paventando possibili scontri. Nessuno scontro, nessuna violenza rispettando quello che erano le indicazioni degli animatori dell'evento, a Caserta, come in altre città e nessuna bandiera di partito anche se qualche politico si è visto tra la folla come il giovane consigliere comunale del Partito democratico Matteo Donisi e il segretario cittadino del Pd, Enrico Tresca. Non è mancato qualche attimo di tensione con scambi di battute con gruppi di destra in zona. La piazza, infatti, non era interdetta ai politici ma solo ai simboli, perché lo spirito delle iniziative, su tutto il territorio nazionale è quello di manifestare a sostegno della solidarietà, accoglienza, rispetto, a salvaguardia dei diritti e dell'inclusione. Al fianco di Francesco Alifano, 23 enne laureando in Giurisprudenza, a sostenere l'organizzazione del flash mob altri tre giovanissimi: Luca Barbieri, 21 anni, laureando in Economia e commercio, Yrene Mahal, 24enne laureanda in Controllo di qualità ed il giovanissimo Elvio Errichiello, 15 anni, studente del liceo artistico.

I PROMOTORI
I quattro giovani attivisti di movimenti di area di centrosinistra, quasi tutti del laboratorio Millepiani, hanno deciso subito di cogliere al volo l'iniziativa che è partita da Bologna condividendone i principi promossi. Una folla festante e pacifica, che a un certo punto si è messa a ballare ed ha intonato «Bella, ciao». A spiegare i motivi è stato uno degli animatori del movimento casertano, Francesco Alifano che dalla piazza ha detto: «Non è possibile che questo germe dell'odio attecchisca perché è lo stesso odio che veniva rivolto verso noi meridionali e adesso è rivolto nei confronti di altre categorie, dai migranti, emarginati e deboli. Quello che dobbiamo, provando a farlo ovunque, a partire da piazze come queste e si sta cercando di fare in tutta Italia, è cercare di dare una risposta fondata sulla solidarietà, compattezza ed unione per questo iniziative come queste sono importanti e vi ringrazio per essere stati qui oggi con noi».

GLI ATTACCHI SUI SOCIAL
Non sono mancati, come accennato, attacchi da parte di sostenitori di partiti e movimenti di centrodestra che mentre le sardine manifestavano in piazza hanno mandato, via social, dirette nelle quali hanno affermato: «Poche centinaia di persone hanno provato a strumentalizzare la manifestazione della notte bianca per manifestare non si sa contro chi e che cosa. E ancora noi rappresentiamo quei movimenti di centrodestra e continuiamo la nostra battaglia nonostante questi pochi signori vogliano contestarci. Noi siamo maggioranza del popolo d'Italia, loro dovrebbero manifestare contro De Luca». Le affermazioni sono del presidente dell'associazione Caserta Kest'è, Ciro Guerriero e del coordinatore regionale di Fratelli d'Italia, Gimmi Cangiano.
La protesta pacifica non si è fatta scalfire dalle critiche e provocazioni e la risposta è stata: «Siamo qui in piazza perché avvertiamo la necessità di dire basta a quest'ondata di odio. Non è possibile continuare ad alimentare la paura dell'altro». Il prossimo appuntamento per tutti è alla manifestazione nazionale che si svolgerà sabato prossimo, a Roma, e con la nascita del coordinamento nazionale che sarà il prossimo passo per non far sì che l'iniziativa diventi solo una manifestazione-spot.
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