Coronavirus, De Sio contro gli haters:
post al vetriolo dopo le accuse, poi dietrofront

Coronavirus, De Sio contro gli haters: post al vetriolo dopo le accuse, poi dietrofront
di Biagio Salvati
Mercoledì 1 Aprile 2020, 08:22 - Ultimo agg. 10:36
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È durato meno di 24 ore il post-sfogo dell'attrice napoletana Giuliana De Sio, apparso il 30 marzo sulla sua pagina social, con il quale ha tentato di spiegare la sua versione dopo il caso dello spettacolo tenuto al Teatro Garibaldi di Santa Maria Capua Vetere il 24 febbraio.

La De Sio si scaglia contro gli «haters» che hanno esagerato con commenti fuori luogo. Un post pubblicato a due settimane dalle polemiche nate proprio dopo un precedente intervento in cui lei stessa annunciava di essere guarita dal Coronavirus. Parole che fecero intervenire il sindaco Antonio Mirra che, senza mai citare la De Sio, fece notare in più interviste «che l'attrice ha raccontato di aver contratto il virus a metà febbraio ed è stata al teatro Garibaldi a Santa Maria il 24 febbraio». A quell'evento parteciparono in platea due contagiati (poi purtroppo deceduti), ma né il sindaco Mirra, né altri hanno mai accusato la De Sio di essere causa del contagio.

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Il post-sfogo, è stato commentato da molti suoi fan, ma anche da moltissime persone che le facevano notare il suo silenzio le mancate risposte sull'eventuale segnalazione all'Asl dei suoi ultimi spostamenti, tra cui Santa Maria. Dopo questi ultimi commenti il post è stato rimosso. «Signori e signore, statemi a sentire un attimo era scritto nel post, girato come screenshot su vari profili - su questa pagina circolano centinaia di migliaia di anime, tra loro c'è una piccola fascia oscura che insulta senza nemmeno preoccuparsi che quello che scrive è così grave da essere passibile di denuncia penale». E prosegue: «Il 19 febbraio sono passata per Cremona, dove potrei essere stata contagiata. Ma questa cosa io l'ho saputa dopo due settimane, a seguito di una febbriciattola durata 5 o 6 giorni ho interrotto la tournée a Messina, dove mi ha visitato un dottore diagnosticandomi l'influenza, e sono tornata a Roma (nel frattempo c'è stato lo spettacolo a Santa Maria, n.d.r). Ai primi di marzo, la febbre saliva, ho chiamato il medico: allo Spallanzani dove mi hanno fatto una Tac, il tampone e mi hanno diagnosticato una polmonite e la positività al test. I problemi respiratori a quel punto si stavano aggravando e ho avuto bisogno dell'ossigeno e dell'isolamento e su quanto ho sofferto non dirò una parola». La De Sio conclude: «Era il 3 marzo, quindi sia chiaro agli scellerati che mi accusano di avere portato il virus a Santa Maria che tra l'altro, forse, quando sono arrivata lì non avevo ancora né sintomi né la coscienza di star covando un virus, poi rivelatosi un flagello. Ed è molto probabile, anche se irrilevante per me, che io possa essere stata contagiata proprio in qualche teatro nel dopo spettacolo, con tanta gente carina che veniva ad abbracciarmi e a farsi le foto in camerino. Tutte persone inconsapevoli di quello che stava avvenendo e verso le quali non nutro rancore. Ho passato un inferno che non riesco ad augurare nemmeno a chi mi dà dell'«assassina».

Il sindaco Mirra, ribadisce ciò che ha sempre sostenuto: «Non ho mai dato per certo questo legame tra la positività dell'attrice e quella di alcune persone presenti in teatro, ma solo constatato i fatti: tra il 19 febbraio - quando ha pensato di essere contagiata - e il 3 marzo c'è stato lo spettacolo a Santa Maria». Qualcuno fa notare all'attrice che glissa: «Se non sapeva di essere contagiata quando era al Teatro Garibaldi, poteva almeno avvertire le autorità sanitarie il 3 marzo». Ma su questo è giallo, come il post cancellato. 

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