Coronavirus, a Napoli. Infermiere multato dopo il lavoro: «533 euro ma non mi fermano»

Coronavirus, a Napoli. Infermiere multato dopo il lavoro: «533 euro ma non mi fermano»
di Elena Romanazzi
Lunedì 20 Aprile 2020, 23:33 - Ultimo agg. 21 Aprile, 08:30
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Davide Brignola, 36 anni, infermiere professionista tutti i giorni esce di casa per curare i suoi pazienti, una trentina tra Bagnoli e Soccavo. Lavora per una cooperativa che ha vinto l’appalto per le prestazioni domiciliari dell’Asl Na1. Finito il lavoro ha gli altri pazienti, ai quali fornisce aiuto, a volte senza farsi pagare. In giro tutto il giorno ed anche ieri malgrado la multa di 533 euro che gli agenti gli hanno elevato domenica pomeriggio per la violazione - si legge nel verbale - delle «prescrizioni atte al contenimento del rischio epidemiologico, lasciando senza giusto motivo il proprio domicilio/dimora, risultava infatti che fosse in atto uno spostamento non motivato da esigenze lavorative».

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IL POST
La storia Davide Brignola la racconta con tanta amarezza in un lungo post pubblicato sul suo profilo Facebook e rilanciato dalla pagina Facebook di «Nessuno tocchi Ippocrate». Sono stato multato - spiega - per aver svolto il mio lavoro ma non mi hanno creduto. «Ho ricevuto una chiamata dalla figli di una mia paziente nella tarda mattina - racconta - e dopo le 16 sono andato a casa della signora al Vomero, al rientro una pattuglia mi ha fermato, prima mi ha chiesto i documenti, dove ero stato cosa avevo fatto, gli ho mostrato il tesserino da infermiere e non gli è bastato. Ho fornito anche l’indirizzo della paziente pur temendo di aver violato la privacy e nulla, alla fine è arrivato il verbale e prima di firmarlo ho scritto delle annotazioni perché non è giusta una sanzione di 533 euro a un infermiere per aver svolto il proprio lavoro». «Chissà - aggiunge- forse mi hanno fermato perché in macchina non avevo la mascherina, ma ero da solo e il dispositivo di protezione l’avevo appoggiato sul sedile di guida, credo che sia stato questo il motivo». Il controllo, le domande degli agenti - racconta Brignola - sono durate più di 40 minuti. Sono rimasto sorpreso e amareggiato. Brignola non è il primo infermiere ad essere stato multato durante questo periodo ed ha tutto l’appoggio dell’ordine degli infermieri di Napoli. Il presidente dell’Ordine Ciro Carbone l’ha contattato nella mattinata di ieri per dargli pieno sostegno e l’assistenza legale per effettuare il ricorso.

L’AUTOCERTICAZIONE
Brignola quando è stato fermato non aveva il modulo. «A casa non ho la stampante - spiega - e in altre occasioni mostrando il tesserino non ho avuto problemi, non è che vado in giro per piacere ma per lavoro, ho una famiglia e certo anche io come tanti miei colleghi temiamo di essere contagiati, ma pur avendo fornito l’indirizzo e il cognome della signora dove mi sono recato domenica, mi hanno comunque multato. Ed io sono pronto al ricorso, non posso permettermi di pagare una somma del genere, non dovuta visto che stavo lavorando». 

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