Crollo cantiere Esselunga a Firenze, i sopravvissuti: «Il boato, la polvere, poi urla impressionanti

Il racconto dei sopravvissuti e dei testimoni che si trovavano nelle vicinanze dell'area quando una grande trave al quarto piano ha ceduto

Crollo cantiere Esselunga a Firenze, i sopravvissuti: «Il boato, la polvere, poi urla impressionanti
Crollo cantiere Esselunga a Firenze, i sopravvissuti: «Il boato, la polvere, poi ​urla impressionanti
Venerdì 16 Febbraio 2024, 20:05 - Ultimo agg. 20:23
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Un boato fortissimo, tanta polvere e «urla impressionanti» provenienti dal cantiere per la costruzione di un nuovo supermercato a marchio Esselunga, dove prima delle nove di questa mattina un imponente crollo ha provocato la morte di almeno tre persone e il ferimento di altre tre. È questo il racconto dei sopravvissuti e dei testimoni che stamattina si trovavano nelle vicinanze dell'area quando una grande trave al quarto piano ha ceduto scatenando a catena un'altra serie di cedimenti e distruggendo tutto quello che c'era sotto. «Ho avuto tanta paura, me la sono fatta sotto», ha detto con la voce rotta e le lacrime agli occhi, uno degli operai impegnato nel cantiere. «Ho visto il crollo, non ho voglia di parlare, so solo che stasera almeno un padre di famiglia non tornerà a casa».

Il boato

Il boato ha scosso tutto il quartiere situato tra Novoli e Rifredi. «Stamattina stavo camminando per andare verso la tramvia - racconta una signora che abita nei pressi del cantiere Esselunga - quando ho sentito un boato e delle urla impressionanti provenienti dall'interno e da alcune persone affacciate alle finestre. Le urla mi sono rimaste impresse». La signora racconta di essersi avvicinata alla rete di recinzione del cantiere. «Ho chiesto a degli operai lì vicino cosa fosse successo, e loro, disperati, mi hanno detto che degli operai erano rimasti sotto il crollo. Poco dopo ho iniziato a sentire le sirene e hanno iniziato ad arrivare i soccorsi».

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I soccorsi

La macchina regionale delle emergenze si è subito messa in azione per la ricerca dei dispersi.

Dalle macerie è stato estratto in mattinata il corpo senza vita di Luigi Coclite, un sessantenne di origini abruzzesi, ma residente a Collesalvetti (Livorno). La moglie è arrivata al cantiere ed è stata tenuta a distanza dai media. L'uomo aveva lasciato Montorio da oltre 30 anni e nel paese sono rimasti la madre e un fratello. Il sindaco della cittadina abruzzese, Fabio Altitonante, si è detto «scosso, è una famiglia che conoscevo sin da bambino. Siamo profondamente addolorati». «Siamo una piccola comunità, e la vicenda ci colpisce e vogliamo stare vicini alla mamma Italia e ai fratelli Marco e Simone. Così come vogliamo stare vicini anche ai figli di Luigi, Alessio e Lucrezia». Il sindaco aggiunge che si tratta di «una famiglia di lavoratori, spesso colpita dalle difficoltà della vita come tutti. Io conoscevo meno bene Luigi proprio perchè anni fa aveva scelto la strada della Toscana per lavorare». Sulla morte di Coclite, interviene anche il sindaco di Collesalvetti, Adelio Antolini: «Tutta la comunità è incredula e sconvolta», una «grave perdita che ci tocca nel profondo perché non è giusto morire così, sul lavoro».

 

I dispersi

Per tutto il giorno, intanto, si è continuato a cercare con uomini e mezzi gli altri operai che mancano all'appello: la squadra al lavoro nell'area del crollo era composta da 8 persone. Tre i feriti portati all'ospedale: sono operai di 37, 48 e 51 anni tutti originari della Romania. «Sono stato a trovarli in ospedale», ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, «non sono in pericolo di vita. Ho parlato con uno di loro, piangeva anche per la sorte dei suoi compagni». Giani ha detto che l'operaio è «in forte stato confusionale ma molto lucido: mi ha detto che ricorda una gran confusione e più niente».

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