Medico di base va in pensione e distrugge il telefono a bastonate: «Lavoravo 16 ore al giorno, ora basta»

Ugo Gaiani e il suo gesto liberatorio: "La gente in generale è diventata più cattiva, più maleducata. Molti rapporti si sono incrinati, l'emergenza sanitaria ha cambiato le persone in peggio"

Medico di base va in pensione e distrugge il telefono a bastonate: «Lavoravo 16 ore al giorno, ora basta»
Medico di base va in pensione e distrugge il telefono a bastonate: «Lavoravo 16 ore al giorno, ora basta»
di Redazione web
Lunedì 31 Luglio 2023, 10:18 - Ultimo agg. 2 Agosto, 07:12
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In pensione dopo 39 anni di lavoro, ha voluto sfogarsi con un gesto liberatorio. Ugo Gaiani, che negli ultimi 33 anni ha lavorato a Guastalla, in provincia di Reggio Emilia, come medico di base (dopo che nei primi sei anni aveva lavorato in guardia medica tra Appennino Reggiano e Modenese, in particolare a Riolunato), era stanco di lavorare: per questo è andato in piazza davanti ai suoi ormai ex pazienti, ha preso il suo cellulare e lo ha spaccato a bastonate.

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Medico va in pensione e distrugge il telefono

Un momento liberatorio, come racconta Qn-il Resto del Carlino, che ha organizzato il medico stesso venerdì scorso, nel suo ultimo giorno. Ha chiamato pazienti e amici abbracciandoli uno ad uno, offrendo loro una festicciola con rinfresco d'addio. Infine il colpo di scena: con maglietta dei San Antonio, cappellino da battitore e mazza da baseball, il medico ha distrutto simbolicamente il telefono dell'ambulatorio. «L'ho fatto - ha spiegato il dottor Gaiani - perchè negli ultimi anni la reperibilità era diventata un incubo, dallo stress a tanti problemi che hanno influito sulla mia condizione generale».

Una riflessione che tocca le tante difficoltà che sta attraversando la categoria dei medici di base in tutta Italia. «Sono arrivato a lavorare 16 ore al giorno, dormendo poco la notte.

Ma più che la pandemia e il lockdown, diciamo che il peggio è arrivato col post Covid - ha continuato - La gente in generale è diventata più cattiva, più maleducata. Molti rapporti si sono incrinati, l'emergenza sanitaria ha cambiato le persone. In peggio. Pazienti sempre meno pazienti, il nostro lavoro non bastava mai». 

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