PADOVA - VIGONOVO - Giulia Cecchettin è attesa giovedì mattina alla sua discussione di laurea. Tesi in Meccanica dei materiali pronta e consegnata: basta solo discutere e poi verrà incoronata con l'alloro. Filippo Turetta studia come lei Ingegneria biomedica al Bo, ma ha qualche esame indietro e spera di laurearsi alla prossima sessione. Due studenti di Ingegneria apparentemente normalissimi, che si sono conosciuti tra i banchi del Dipartimento Dei (Ingegneria dell'informazione) sul lungopiovego, si sono fidanzati e hanno avuto una storia di un anno e mezzo. Poi Giulia decide di chiudere, inizialmente si prendono una pausa, ma dopo qualche mese lei attraversa un brutto periodo e ad agosto lascia Filippo. Tappe di una storia seguite passo passo dagli amici e compagni di università, che ora aspettano solo che l'incubo finisca per gioire tutti insieme del ritorno dei ragazzi e della laurea di Giulia.
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IL RACCONTO
«La loro storia è finita perché lei non lo amava più, ma questo non ha significato una chiusura netta» spiega una delle migliori amiche di Giulia.
L'APPRENSIONE
«Cerco di contattarlo da domenica, ma ogni volta mi risponde la segreteria racconta Luca, amico ed ex compagno di classe del 22enne. Lo conosco dalle elementari, con lui ho fatto le medie a Torreglia e il liceo Alberti ad Abano, assieme ne abbiamo passate tante, è un ragazzo dal cuore d'oro. Ancora ho difficoltà a credere che sia scomparso con Giulia. So che si erano lasciati ad agosto, anche perché Giulia stava passando un periodo difficile dopo aver perso la madre l'anno scorso». Luca racconta di aver visto l'ultima volta Filippo alla sua festa di laurea, un momento di gioia con tutti gli amici storici. «Avevo invitato anche Giulia perché pur sapendo che si erano lasciati e che Filippo ci era rimasto male, sapevo anche che si frequentavano ancora. Poi lui è venuto da solo e non ho chiesto altro aggiunge l'amico. Per il resto abbiamo passato una bella serata. L'ultima volta che l'ho sentito, qualche giorno fa, era felice perché mi ha mandato una nostra fotografia proprio di quella festa». Filippo non parla spesso delle sue emozioni e forse anche per questo ultimamente è sembrato contento di essere seguito da uno psicologo. «Ho giocato con lui a pallavolo per quattro anni alla Libertas di Torreglia: un ragazzo introverso e timido anche in spogliatoio, ma in squadra si faceva volere bene da tutti afferma Nicolò, ex compagno di squadra e università. Quest'anno è passato a un amatoriale perché aveva bisogno di più tempo per recuperare alcuni esami che aveva lasciato indietro. L'ho rivisto qualche settimana fa in facoltà, abbiamo parlato e mi sembrava sereno, anzi era quasi contento perché gli restava poco per finire di preparare uno degli esami mancanti».