Gino Cecchettin: «Il libro su Giulia mi ha aiutato a elaborare il lutto. Non parlo di Turetta»

Da Fazio ha presentato il libro "Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia": «L'ho scritto per finanziare la fondazione che sarà attiva sul territorio»

Gino Cecchettin: «Il libro su Giulia mi ha aiutato a elaborare il lutto. Non nomino mai Turetta, ma ho sentito i genitori»
Gino Cecchettin: «Il libro su Giulia mi ha aiutato a elaborare il lutto. Non nomino mai Turetta, ma ho sentito i genitori»
Domenica 3 Marzo 2024, 20:50 - Ultimo agg. 22 Marzo, 17:57
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«Giulia non era una ragazza che si risparmiava, voleva aiutare gli altri. Mi sono chiesto come potevo farlo. Così è nato il libro». Gino Cecchettin, il padre di Giulia, la ragazza uccisa dall'ex ragazzo Filippo Turetta, è stato ospite da Fazio a "Che tempo che fa" per presentare "Cara Giulia. Quello che ho imparato da mia figlia". «Volevo fare qualcosa attivamente, aiutando le associazioni sul territorio. Ho pensato di creare una fondazione, che non è ancora attiva, che potesse aiutare chi già è attivo sul territorio. Volevo renderla attiva prima del libro, ma la fondazione sarà inclusiva, lavorerà con enti e università, con gli ordini dei professionisti, per dare un maggior respiro alla fondazione. Lo scopo del libro è quello di finanziare questa fondazione».

La dolorosa scrittura del libro

«L'ho fatto per diversi motivi.

Ogni azione che faccio, penso a cosa avrebbe fatto lei. Iniziando a rivivere alcuni momenti, mettendo nero su bianco alle sensazioni, ho pensato fosse il modo migliore per elaborare il lutto. Raccontare ti aiuta a tirare fuori ciò che c'è dentro di te. Ti porta a far pace con il passato e magari a lasciare qualcosa di utile per altri».

La cerimonia di laurea

«La laurea? Ci tenevo molto a quella cerimonia. Non so dove sia Giulia ora, ma vedendo quel momento l'avrà ricompensata di tanti sforzi. È stato un momento molto emozionante che mi ha permesso di rimettermi in contatto con Giulia».

I contatti con i genitori di Filippo Turetta

«Ci siamo  sentiti un paio di volte, l'ultima volta a Natale. Rinnovo a loro il mio sostegno, stanno vivendo anche loro un dramma. Non cito il nome di chi ha ucciso Giulia perché volevo concentrarmi su di lei». ha detto Cecchettin a proposito dei suoi contatti con i genitori del killer Filippo Turetta.

Il libro

Nel libro la tragedia personale vissuta da Cecchettin, la perdita della propria figlia Giulia, nel racconto di un dolore incommensurabile in un'occasione di riflessione e di impegno sociale. Attraverso le pagine di questa commovente lettera aperta, l'autore si rivolge non solo alla memoria della figlia ma a tutta la società, affrontando temi dolorosi con una forza e una determinazione ammirevoli. «Le parole di un padre che ha scelto di non restare in silenzio. Un appello potente alle famiglie, alle scuole e alle istituzioni. Il libro è parte di un progetto più ampio a sostegno delle vittime di violenza di genere».

 

Il progetto, che vede il libro come fulcro di un'iniziativa più ampia, mira a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla violenza di genere, invitando famiglie, scuole e istituzioni a unirsi in una battaglia culturale che affonda le radici nella necessità di smantellare la cultura patriarcale ancora troppo presente nella nostra società.

"Cara Giulia" non è soltanto un tributo alla memoria di una giovane donna la cui vita è stata tragicamente interrotta; è un appello alla responsabilità collettiva, un invito a riflettere sulle dinamiche sociali e personali che possono condurre a simili tragedie. Cecchettin, con parole di dolore ma anche di speranza, ci esorta a vedere in Giulia non solo la figlia che lui ha perso, ma un simbolo di tutte le vittime di violenza, un monito a non restare inerti

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