Bus precipitato a Mestre, chi sono gli 11 feriti identificati (4 sono gravissimi): bimba di 3 anni ustionata grave. Gli psicologi: sono tutti sotto choc

Sono tutti stranieri, diversi i minori. Alcuni operati e in terapia intensiva

Bus precipitato a Mestre, chi sono gli 11 feriti identificati (molti sono gravi): la coppia spagnola e i due minori austriaci
Bus precipitato a Mestre, chi sono gli 11 feriti identificati (molti sono gravi): la coppia spagnola e i due minori austriaci
di Mario Landi
Mercoledì 4 Ottobre 2023, 07:51 - Ultimo agg. 16:41
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Sono 21 i morti a Mestre. Ma ci sono tanti feriti, alcuni gravissimi. Sono 11 le persone ricoverate - tra le 15 rimaste ferite - nell'incidente che ieri ha coinvolto il bus, a pochi passi dalla stazione ferroviaria. Si tratta di 11 stranieri, in particolari di quattro ucraini (due donne, un uomo e una minore), un tedesco, una francese, un croato, una coppia spagnola e due minori (maschio e femmina) di origine austriaca. Molti di loro - a quanto apprende l'Adnkronos - si trovano in rianimazione, in particolare due sono stati operati nella notte a Padova e sono ricoverati in terapia intensiva. All'ospedale dell'Angelo di Mestre la situazione da ieri sera è invariata: 6 i feriti trasferiti dal luogo dell'incidente, quattro in condizioni gravi ricoverati in rianimazione. Si tratta di tre uomini e una donna. Tutti stranieri, per la maggior parte di nazionalità ucraina, uno solo è tedesco. «Dall'ora dell'apocalisse non ci siamo mai fermati». Così all'Adnkronos Giulio Giuliani, responsabile comunicazione dell'Ulss Serenissima di Venezia, il giorno dopo la strage di Mestre.

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Per quanto riguarda le 21 vittime solo sette di loro sono state identificate, si tratta di 4-5 ucraini (sulla nazionalità di una delle quattro donne permane incertezza), un tedesco e l'autista del bus, Alberto Rizzotto, 40 anni, originario di Conegliano, in provincia di Treviso, e residente a Tezze di Vazzola.

Il bus stava rientrando al camping Hu, dove i turisti alloggiavano, quando per cause ancora da accertare non ha percorso la strada dritta davanti a sé ma è precipitato per alcuni metri nel vuoto prima di prendere fuoco.

 

I PARENTI DELLE VITTIME

I primi parenti delle 21 vittime e dei 15 feriti coinvolti ieri nell'incidente stanno arrivando alla struttura Hu Venezia camping in town dove i turisti stavano rientrando dopo una gita a Venezia. Stanno arrivando i primi parenti, ma ci vorrà tempo perché si tratta di persone che vivono all'estero: a bordo di quel bus c'erano ucraini, tedeschi, francesi, croati, spagnoli e austriaci. Da parte del gruppo Human Company, proprietario del camping che ospitava, c'è la massima disponibilità ad accogliere e a supportare i parenti insieme al Comune di Venezia che offrirà anche aiuto psicologico.

ZAIA - Da un lato abbiamo il tema del riconoscimento delle vittime, dall'altro quello di occuparci dei pazienti. Ringrazio i medici, non solo quelli intervenuti stanotte in strada, ma anche quelli negli ospedali che sono rientrati. A Treviso abbiamo svuotato il pronto soccorso e abbiamo dirottato pazienti. Oggi sono in cinque ospedali. A Padova abbiamo una bimba di tre anni grande ustionata, per cui siamo preoccupati». Lo ha detto il presidente Luca Zaia, fuori dall'ospedale di Mestre.

GLI PISCOLOGI - I feriti dell'incidente del pullman «sono in quella fase che noi chiamiamo choc, quindi hanno ricordi confusi e sono in stato di agitazione, tipica dell'evento traumatico. Non sono ancora nella fase della consapevolezza di quello che è successo o di quello che potrebbero aver perso». Lo ha spiegato Rita Lorio, responsabile della Psicologia dell'ospedale dell'Angelo di Mestre. Sono stati accolti 4-5 nuclei familiari di vittime e feriti, altri sono in viaggio. Con questi parenti, ha spiegato, «si sta facendo un'azione di contenimento, far capire dove sono loro e i loro cari, si cerca di rispondere ai bisogni di base».

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