«Domani (oggi, ndr.) non si parlerà di me. Si parlerà di uno sparo, di un assassino e un complice che negano le proprie responsabilità». Inizia così il messaggio apparso sulla pagina Facebook ufficiale di Marta Russo. Oggi sono 26 anni dall'uccisione della studentessa universitaria a Roma.
Marta Russo, l'omicidio
Il 9 maggio 1997, Marta Russo, studentessa ventiduenne di giurisprudenza, fu gravemente ferita da un colpo di pistola all'università La Sapienza, morendo cinque giorni dopo in ospedale.
Il messaggio su Facebook
«Si parlerà di "quella ragazza strappata alla vita nel fiore dei suoi anni" - prosegue il messaggio sui social - Si parlerà e soprattutto parleranno tante persone che non ho mai conosciuto. Torneranno a parlare di "mistero" per fare due o qualche milione di click sui propri articoli. Proveranno a vendere libri o a farvi ascoltare podcast. Rilasceranno dichiarazioni cercando di alimentare dubbi per scaldare le platee, animare le discussioni e uccidermi, così, una seconda volta».
«Allora stasera (ieri, ndr) parlo io - conclude - e vi racconto di una ragazza come tante, che aveva molti sogni per la testa, le proprie paure e passioni, amori e amicizie. E che ha sorriso fino all'ultimo istante, proprio come sorridevo in questa foto dove il futuro era ancora tutto mio, prima che qualcuno decidesse di togliermelo. Statemi vicini, perché domani (oggi, ndr) è un giorno che va ricordato, ma nel modo giusto: attraverso la verità».