Vanessa Ballan uccisa dall'ex, i colleghi: «Aveva paura, lui veniva al supermercato anche 3-4 volte al giorno»

Fandaj dopo il delitto è andato in un locale a bere una birra: era tranquillo e parlava di tatuaggi

Vanessa Ballan uccisa dall'ex, i colleghi: «Aveva paura, veniva al supermercato anche 3-4 volte al giorno»
Vanessa Ballan uccisa dall'ex, i colleghi: «Aveva paura, veniva al supermercato anche 3-4 volte al giorno»
di Valeria Lipparini
Mercoledì 20 Dicembre 2023, 22:23 - Ultimo agg. 21 Dicembre, 11:58
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Il killer di Vanessa Ballan la perseguitava. Con messaggi. Ricatti. Ma anche seguendola nel luogo di lavoro. Entrando al supermercato, dove faceva la commessa, anche quattro volte al giorno. Entrava, comperava una cosa, e usciva. Poi, nella stessa mattina, tornava. E tornava ancora. Sempre piccoli acquisti. Stupidaggini. Ma la sua presenza era incombente. Minacciosa. Come per dirle «guarda che ci sono, ti osservo, non ti puoi liberare di me». Anche se Vanessa glielo aveva detto, chiaro e tondo. Non voleva avere niente a che fare con lui. Aveva girato pagina, dopo un periodo buio, e aveva ritrovato la pace e l’armonia con il suo compagno, il 28enne Nicola Scapinello, il loro bimbo di 4 anni e un’altra vita che era in arrivo. La 26enne era, infatti, incinta di tre mesi. Commessa all’Eurospin di Riese Pio X, aveva comunicato la notizia del lieto evento ai titolari. Ma aveva paura. E tutti sapevano che era terrorizzata per quello stalker che non la lasciava in pace da tempo. 

Vanessa Ballan cancellava i messaggi Whatsapp pericolosi di Bujar Fandaj per evitare che il marito li leggesse

LA PERSECUZIONE
Vanessa lo aveva confessato anche ai suoi colleghi di lavoro. All’inizio con difficoltà, poi come un fiume in piena per togliersi quel macigno di dosso. Aveva raccontato che aveva presentato denuncia per stalking nei confronti di Fandaj Bujar, il 41enne kosovaro che per la Procura del Tribunale di Treviso l’ha assassinata, accoltellandola sette volte con ferocia d’animale.

Il racconto del giovane che sta al reparto macelleria dell’Eurospin, Manuel Vanin, fa accapponare la pelle. Riesce a dire poche parole, prima che lo richiamino con la scusa di una telefonata. Ma sono parole pesanti. Dice: «Nell’ultimo periodo Vanessa aveva paura di lui, veniva in supermercato tre, anche quattro volte di seguito nella stessa mattina. Lei lavorava part-time». E ancora: «Ci aveva raccontato che era andata a fare la denuncia per stalking». Un’altra collega della 26enne, Tatiana, manda un messaggio a nome di tutti: «Siamo profondamente scossi e addolorati. Facciamo le nostre condoglianze alla famiglia. Parleremo con l’azienda perché vogliamo fare qualcosa per ricordare Vanessa». Tatiana conferma che vedeva passare Bujar spesso nel supermercato: «Era tranquillo a prima vista ma non gli ho mai parlato». 

I MOVIMENTI
Di fianco all’Eurospin c’è il “Tabar”. Anche il titolare, Luca Vianello, se lo ricorda: «È un interista sfegatato. Viene spesso qui per un caffè, un pacchetto di sigarette. Mai dato problemi. Sembrava una persona tranquilla». Tre ore dopo l’omicidio, alle 14.45 di martedì, dopo aver accoltellato Vanessa, l’assassino entra al bar “Ci Ritorno” a San Vito di Altivole, dove abita. «Ordina una birra, che beve tranquillamente, chiacchierando con noi e con una cliente di tatuaggi», dicono Marika, la banconista, e la titolare del pubblico esercizio Katy. Entrambe lo conoscono, è un cliente. Partecipa anche alle serate organizzate dal bar. «Era tranquillo, ha parlato del tatuaggio che si era fatto di recente, legato a una donna passata, ha bevuto la sua birra come se niente fosse, ma prima di tutto aveva chiesto di andare in bagno». Poi qualche ora dopo, nei servizi alla televisione, Marika riconosce Bujar Fandaj e chiama la titolare. Ieri mattina i carabinieri hanno acquisito i filmati delle telecamere del locale: «Non sappiamo cosa abbia fatto in bagno, se abbia lavato tracce di sangue» ha raccontato la donna.
 

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