Se tra Napoli e Milano lo stereotipo gioca in A

Se tra Napoli e Milano lo stereotipo gioca in A
di Federico Monga
Mercoledì 5 Maggio 2021, 08:00
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Gentile direttore,
è giusto che si metta in rilievo l’assurdità del maxi-assembramento di Milano, per lo scudetto dell’Inter, rievocando le vicende che seguirono a Napoli per la vittoria in Coppa Italia dello scorso anno? Intendiamoci, l’uno vale l’altro, stolti e irresponsabili sono stati i tifosi nerazzurri e altrettanto quelli napoletani. Si può, in un colpo solo, dimenticare che il Covid cammina sulle nostre gambe e se siamo vicini, e in massa, il virus si diffonde e ringrazia? A me quello che non sta bene, però, è certa “tolleranza”, anche in alcuni commentatori, che tendono a giustificare quasi il comportamento milanese come “inevitabile” e a rimarcare, all’epoca, quello napoletano perché espressione della “solita irresponsabilità partenopea”. No, non mi va. È il solito modo di accusare Napoli.
 

Franco Romano
Napoli

Caro Franco,
parliamo di stereotipi.

Lo stereotipo (dal greco stereos = rigido e tupos = impronta) ha origine in tipografia ed indicava il nome dato agli stampi di cartapesta. Per loro natura fallaci. Lo stereotipo indica, nelle scienze sociali e umane, l’idea che il rapporto conoscitivo con la realtà è mediato dalle immagini mentali che della realtà ognuno si forma, dunque non diretto. Lo stereotipo è dunque nato come condizionamento dalla stampa, quando andava allora assumendo i connotati moderni della comunicazione di massa. Ora può immaginare come possa essere amplificato attraverso la rete e i social con la loro potenza devastante. La degenerazione, ed è quello che è successo nel commentare le due piazze di tifosi a Milano e Napoli, è allora il pregiudizio. Ovvero un processo ineliminabile poiché il sistema cognitivo ha come prima necessità quella di ridurre e semplificare la massa delle informazioni da trattare. E nella rete ve ne sono ormai infinite. 

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