ANCONA - In questa estate di incognite legate alla diffusiva variante Delta, una nota molto positiva c’è. Se è vero che, ormai da inizio luglio, il tasso d’incidenza dei nuovi casi ogni 100mila abitanti non ha mai smesso di crescere - benché negli ultimi giorni sembra si stia raggiungendo una sorta di plateau -, il dato non si è tradotto in un’impennata dei ricoveri altrettanto marcata. Sono aumentati, ma non di pari passo al contagio, con l’effetto vaccini che si può leggere così nei numeri.
La correlazione è saltata
Discorso che vale anche per il conteggio più drammatico, quello dei decessi, fermo a 3041.
Il primo balzo a luglio
Passò da 6 a 104 casi nell’arco di sette giorni, mentre le altre province ne contavano poco più di 10. Tra le cause, il cluster nello chalet di San Benedetto, ma già a metà luglio la situazione era rientrata, grazie anche al tracciamento a tappeto portato avanti. A scalzare il primato della provincia del sud ci hanno pensato prima l’Anconetano – che nelle due settimane finali di luglio ha visto un rimbalzo importante passando da un’incidenza di 15,4 ad una di 49,8 -, poi il Maceratese, che tutt’oggi guida la classifica regionale del numero di nuovi positivi: è sua la progressione più significativa e prolungata nel tempo, e non è un caso che Civitanova sia la città con il tasso d’incidenza più alto. Nella prima settimana agostana – quella dal 2 all’8 – tuttavia, è stata un’altra la provincia a far registrare l’impennata maggiore. Si tratta del Fermano, con un’incidenza pari a 116,3 (la settimana precedente era a 64,6), seguita comunque a poca distanza da Macerata a quota 111,5. Le altre restano sotto la soglia dei 100 casi ogni 100mila abitanti: il Pesarese segna un’incidenza di 60,7, l’Anconetano di 53,9 e l’Ascolano, dove il momento critico appare ormai un lontano ricordo, si ferma a 46,9. L’unica provincia sotto quella soglia di 50 che, prima del cambio di parametri, comportava lo slittamento in zona gialla. Se si pensa che, a fine giugno, in tutti i territori questo dato era inferiore a 10 (3 ad Ancona, 2,9 ad Ascoli Piceno, 8,8 a Fermo, 4,8 a Macerata e 5,93 a Pesaro Urbino), la progressione è quantomeno evidente. Tuttavia, si diceva, i ricoveri non sono aumentati allo stesso ritmo. È vero che, tra fine giugno e metà luglio, i pazienti negli ospedali regionali erano scesi a poco più di 10 unità, mentre il bollettino di ieri ne registra 43, ma la crescita non è paragonabile alla corsa del contagio. Ieri sono stati registrati 199 nuovi positivi (Macerata a quota 80; poi Fermo 47, Ancona 32, Ascoli Piceno 23, Pesaro Urbino 4) ma i ricoveri sono scesi di cinque unità: da 48 a 43, quasi tutti in area medica.
Il ciclo vaccinale
Questo grazie anche al fatto che buona parte della popolazione anziana più a rischio ha ormai completato il ciclo vaccinale, ed ora il contagio si concentra maggiormente nella fascia d’età tra i 25 ed i 59 anni. Dal 5 all’11 agosto, questo target ha totalizzato 581 nuovi casi su un totale di 1184 (pari al 49,1%), seguito dai giovani tra i 14 ed i 24 anni con 325 nuovi positivi (27,4%). Tra gli over 60, sono stati registrati solo 136 contagi (11,5%), mentre negli under 13, 142 (12%).
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