Bambino di due anni scomparso in un comune francese di 125 abitanti: nessuna traccia di Emile da tre giorni

La piccola frazione verrà transennata: potranno entrare e uscire solo i 125 residenti

Bambino di due anni scomparso in Francia: nessuna traccia di Emile da tre giorni. L'ipotesi dell'incidente con un trattore
Bambino di due anni scomparso in Francia: nessuna traccia di Emile da tre giorni. L'ipotesi dell'incidente con un trattore
Mercoledì 12 Luglio 2023, 15:15 - Ultimo agg. 18:16
5 Minuti di Lettura

Emile è un bambino francese di due anni ed è scomparso da tre giorni. La Francia sta vivendo ore di angoscia perché Emile non si trova: è sparito mentre si trovava dai nonni in un piccolo villaggio di montagna, Haut-Vernet, sulle Alpi francesi dell'Alta Provenza. La polizia lo ha cercato setacciando il paesino per 48 ore ma di Emile non c'è nessuna traccia perciò il prefetto Marc Chappuis ha dichiarato che «le ricerche proseguono ma adotteremo il dispositivo per renderle più mirate e selettive».

In queste ore l'ipotesi su cui si starebbero concentrando gli investigatori è l'incidente con un'auto o un trattore. Ma servono riscontri e nuove analisi, indagini più mirate. Lo riporta il quotidiano La Provence. 

Perché finora, siccome le battute circoscritte alla frazione in cui abitano in tutto 125 persone (e il podere da cui è sparito conta solo 25 residenti) in una trentina di edifici situata a nord di Digne-les-Bains non hanno avuto successo, saranno estese e impiegheranno nuovi mezzi. In primo luogo verrà transennata la zona: potranno entrare solo i residenti. Serve a garantire che le ricerche si svolgano senza intoppi.

Anche se le ricerche sono state accuratissime, visto il caso. 

Il prefetto è stato molto franco: «In 48 ore avremmo dovuto ritrovare il bambino in questo perimetro», circa 5 chilometri. Ma, ha aggiunto, «non ci fermiamo, non perdiamo le speranze».

«In concreto - ha precisato - sospendiamo le battute e dispieghiamo mezzi specializzati alla ricerca di tracce e indizi». La zona è stata perlustrata da decine e decine di gendarmi, aiutati da volontari e appoggiate da un elicottero e da unità cinofile, in un perimetro di 5 chilometri attorno al podere che si trova nella zona alta del Vernet dove il bambino è scomparso dal controllo dei nonni.

A partire da oggi, quindi, la zona sarà «transennata a tutte le persone che non vi abitano». Per il procuratore della Repubblica di Digne-les-Bains, Remy Avon, «tutte le ipotesi restano in piedi, nessuna è privilegiata e nessuna è esclusa».

Il procuratore Avon ha annunciato all'AFP «un nuovo calendario per le indagini». «Ci sono ancora alcuni veicoli da perlustrare e alcuni interrogatori da condurre con persone che erano presenti a Haut-Vernet sabato quando il bambino di due anni e mezzo è scomparso», ha spiegato il magistrato.

Molti i testimoni ascoltati, ma nessun segnale è emerso per spiegare la scomparsa di Emile, che era appena arrivato dai nonni materni per le vacanze. L'ultima volta è stato avvistato da due vicini alle 17 e 15, era da solo in una stradina della zona vicina alla casa dei nonni.

Kata scomparsa da un mese, la madre: «La mia bambina è viva, forse è all'estero. Ma l'Italia ci ha abbandonati»

Emile, il bimbo francese di due anni scomparso nel nulla: perquisizioni a tappeto non danno esiti

Tutti i trenta edifici di questa piccola frazione delle Alpi dell'Alta Provenza sono già stati perquisiti, dodici veicoli sono stati controllati, i 25 abitanti del villaggio sono stati ascoltati e dodici ettari di terreno sono stati «meticolosamente setacciati», ha detto il procuratore in una conferenza stampa a Le Vernet. Ottocento volontari hanno partecipato alle ricerche.

«Stiamo entrando in un'altra fase dell'inchiesta, che prevede l'analisi della notevole quantità di prove raccolte» durante le indagini sul campo e quelle tecnico-scientifiche, in particolare l'analisi dei dati telefonici intorno alla frazione al momento della scomparsa di Emile, ha spiegato il procuratore. «Non siamo più in un momento mediatico, ed è bene che venga meno la fortissima pressione sulla frazione», ha sottolineato inoltre il magistrato.

Video

Non può essere escluso che il bambino si sia allontanato da solo e non sia stato ritrovato nelle vicinanze della frazione, «anche se la probabilità è molto bassa», dice ancora Avon sottolineando però che in quel caso «la prognosi vitale del piccolo sarebbe molto, molto compromessa».

Emile, in vacanza dai nonni: l'ultima volta è stato visto giocare in una stradina

Emile era appena arrivato dai nonni materni per trascorrere in montagna le vacanze estive. Per l'ultima volta è stato avvistato alle 17.15 di sabato da due vicini, stava giocando da solo in una viuzza del borgo di 25 abitanti ma queste due persone non hanno giudicato strano il frangente. Giocare e andaresene in giro per quelle stradine era considerato sicuro. Per il resto, nulla trapela, non si sa neppure chi della famiglia di Emile fosse presente in casa al momento della scomparsa del piccolo.

Fra i pochi particolari trapelati, quello del numero insolitamente alto di fratelli e sorelle della mamma di Emile (sono 9), alcuni dei quali appena adolescenti. 

Gli 80 gendarmi impegnati nella maxi-operazione non hanno respiro, li aiutano una decina di militari della zona che conoscono benissimo il territorio e unità cinofile. Al momento, indicano gli inquirenti, nulla lascia ipotizzare un'iniziativa di tipo criminale o illegale all'origine della scomparsa di Emile. I tecnici della gendarmerie stanno passando da questa mattina al setaccio tutta l'attività di telefonia nella zona dell'Alto Vernet negli ultimi giorni, quali cellulari fossero attivi, chi abbia telefonato e a chi.

Inoltre, tutte le abitazioni sono state accuratamente perquisite, centimetro per centimetro, eccetto un paio che sono disabitate. La zona è montagnosa, piena di piccole scarpate e ruscelli. Se Emile si fosse perso, avrebbe già trascorso 3 notti all'aperto, senza bere, mangiare e con temperature piuttosto elevate. Elemento che ha contribuito ad aumentare l'angoscia, un appello lanciato su Facebook e poi ripreso con gli altoparlanti nella zona, attribuito alla mamma di Emile.

Sia lei che il marito sono ferventi cattolici e invitano a pregare per una devota del luogo, indicata come «veggente». L'iniziativa - «pregare per la venerabile sorella Benoite Rencurel» - è rimasta misteriosa benché seguita da oltre 2.000 persone sulla pagina Facebook. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA