La Russia torna sulla Luna dopo 47 anni. All'1.10 di questa notte è partito il lancio della missione Luna-25, con un lander progettato per effettuare il primo allunaggio nella regione del polo sud lunare, particolarmente ricca di ghiaccio. Un obiettivo ambizioso che la Russia persegue senza la collaborazione dell'Europa, interrotta dopo l'invasione dell'Ucraina. Riportare l'uomo sulla Luna per restarci: era questo l'obiettivo che nel 2015 aveva spinto l'Agenzia Spaziale Europea e la sua omologa russa Roscosmos a unire le forze per mettere in campo una serie di missioni ( Luna-25, Luna-26 e Luna-27) volte a verificare le condizioni per la creazione di un insediamento umano permanente sul nostro satellite naturale, realizzando così un sogno bruscamente interrotto negli anni Settanta. A metterlo nuovamente a repentaglio, stavolta, sono state le tensioni geopolitiche scatenate dall'invasione dell'Ucraina.
La missione
La crisi ha spinto l'Esa ad annunciare dapprima la fine della cooperazione per la missione ExoMars diretta su Marte e poi, nel giro di poche settimane, anche quella per le missioni lunari. La decisione, assunta il 13 aprile 2022 dal Consiglio dell'Esa riunito in sessione straordinaria, è stata anche accompagnata dalla richiesta ai russi di restituire la telecamera di navigazione Pilot-D, che sarebbe dovuta partire con la missione Luna-25. Se la rottura dei rapporti ha portato l'Europa a concentrare i propri sforzi per la Luna sulle missioni previste dal programma Artemis della Nasa, dall'altra parte ha spinto la Russia a continuare da sola la sua corsa allo spazio, nel tentativo di riaffermare la propria potenza sulla scena internazionale.
#BREAKING Russia launches its first mission to the moon in nearly 50 years pic.twitter.com/OEjplQf2w3
— Fast News Network (@fastnewsnet) August 10, 2023
L'ultima, Luna-24, si è conclusa il 22 agosto 1976 riportando sulla Terra circa 170 grammi di suolo lunare.