L'Orso Putin si muove con passo pesante per riportare sotto l'ombrello del Cremlino l'immenso impero finanziario dell'ex chef, Evgenij Prigozhin. Una galassia dai mille volti, per lo più sommersi, dai mercenari del gruppo Wagner alla "fabbrica dei troll" di San Pietroburgo, dal core business del catering e della ristorazione (oltre un miliardo di dollari nell'ultimo anno sono piovuti su Prigozhin e le sue società dalle commesse di cibo fornito all'esercito russo), dai torrenziali flussi di denaro fruttati dalle concessioni per le miniere d'oro e diamanti della Repubblica centrafricana in cambio della sicurezza di vip e governo (anche qui, le risorse superano il miliardo di dollari). Fino al 25 per cento dei proventi dell'estrazione petrolifera in Siria a compenso della sicurezza da guerra e instabilità.
HOTEL E MEDIA
All'ombra della ristorazione ci sono le società immobiliari di moglie e figli del fondatore di Wagner, hotel e centri commerciali, e l'impero mediatico di produzione news e video, canali Telegram, agenzie stampa e testate online, le prime a essere smantellate pigiando un semplice pulsante nel quartier generale di Roskomnadzor, l'agenzia del governo russo che censura i contenuti illegali sul web. Finché la disinformazione lo avvantaggia, il Cremlino diffonde impunemente fake, appena però gli incursori della rete non si concentrano più sull'interferire nel voto dei Paesi democratici ma congiurano contro il ministro della Difesa Sergey Shoigu e i suoi generali, ecco si abbatte la mannaia censoria del presidente Vladimir Putin. L'obiettivo dello zar non è azzerare ciò che Prigozhin ha messo in piedi, ma neutralizzarlo o fagocitarlo, preservando il personale (mercenari, hacker, manager, chef, agenti immobiliari). Impadronirsene e sostituire la leadership del gruppo. «Prigozhin non è solo Wagner», dice il giornalista investigativo russo Denis Korotkov al Washington Post. «Lui rappresenta una struttura che cerca di lavorare anche sul fronte politico e ideologico. Un ecosistema con molte facce riguardo agli affari». Il cuore della holding si chiama Concord. All'epoca della creazione, fine anni 90, Prigozhin gestiva un locale su un'isola di San Pietroburgo e un ristorante sulla Neva. Sotto il controllo della Concord sono finite società immobiliari come Ritm, o la Aurum che produce per cinema e televisione.
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