Wagner perde patrimonio, miniere e i media: così si dissolve la holding dei mercenari

La brigata però continua a reclutare soldati. Foto satellitari mostrano la composizione di un campo in Bielorussia

Wagner perde patrimonio, miniere e i media: così si dissolve la holding dei mercenari
di Marco Ventura
Domenica 2 Luglio 2023, 07:18 - Ultimo agg. 19:02
3 Minuti di Lettura

L'Orso Putin si muove con passo pesante per riportare sotto l'ombrello del Cremlino l'immenso impero finanziario dell'ex chef, Evgenij Prigozhin. Una galassia dai mille volti, per lo più sommersi, dai mercenari del gruppo Wagner alla "fabbrica dei troll" di San Pietroburgo, dal core business del catering e della ristorazione (oltre un miliardo di dollari nell'ultimo anno sono piovuti su Prigozhin e le sue società dalle commesse di cibo fornito all'esercito russo), dai torrenziali flussi di denaro fruttati dalle concessioni per le miniere d'oro e diamanti della Repubblica centrafricana in cambio della sicurezza di vip e governo (anche qui, le risorse superano il miliardo di dollari). Fino al 25 per cento dei proventi dell'estrazione petrolifera in Siria a compenso della sicurezza da guerra e instabilità.

Putin, generale Battisti: «Rafforzato da fallimento Wagner, toglie di mezzo fronda interna». E crolla la popolarità di Prighozin

HOTEL E MEDIA

All'ombra della ristorazione ci sono le società immobiliari di moglie e figli del fondatore di Wagner, hotel e centri commerciali, e l'impero mediatico di produzione news e video, canali Telegram, agenzie stampa e testate online, le prime a essere smantellate pigiando un semplice pulsante nel quartier generale di Roskomnadzor, l'agenzia del governo russo che censura i contenuti illegali sul web. Finché la disinformazione lo avvantaggia, il Cremlino diffonde impunemente fake, appena però gli incursori della rete non si concentrano più sull'interferire nel voto dei Paesi democratici ma congiurano contro il ministro della Difesa Sergey Shoigu e i suoi generali, ecco si abbatte la mannaia censoria del presidente Vladimir Putin.

L'obiettivo dello zar non è azzerare ciò che Prigozhin ha messo in piedi, ma neutralizzarlo o fagocitarlo, preservando il personale (mercenari, hacker, manager, chef, agenti immobiliari). Impadronirsene e sostituire la leadership del gruppo. «Prigozhin non è solo Wagner», dice il giornalista investigativo russo Denis Korotkov al Washington Post. «Lui rappresenta una struttura che cerca di lavorare anche sul fronte politico e ideologico. Un ecosistema con molte facce riguardo agli affari». Il cuore della holding si chiama Concord. All'epoca della creazione, fine anni 90, Prigozhin gestiva un locale su un'isola di San Pietroburgo e un ristorante sulla Neva. Sotto il controllo della Concord sono finite società immobiliari come Ritm, o la Aurum che produce per cinema e televisione.

 

IL TRASLOCO

Durante la guerra in Ucraina è stata inaugurata la sede scintillante del Centro Wagner in quella che fu Leningrado, da cui proviene quasi l'intero gotha della ragnatela di potere attorno a Putin. Altro polo importante della holding, gli Emirati Arabi. Sul versante mediatico, il direttore del gruppo bandiera di Wagner, il sito Ria Fan, Yevgeniy Zubarev, ha subito annunciato la chiusura, mentre continuano un po' ovunque i reclutamenti di mercenari. Immagini satellitari mostrano la costruzione di un campo, presumibilmente destinato agli uomini Wagner che seguiranno il capo in Bielorussia, vicino a Osipovichi, 230 chilometri dal confine con l'Ucraina. Le tende bianco-verdi che si scorgono oggi non c'erano il 15 giugno. Si calcola che fino a 8.000 mercenari potrebbero trovare rifugio nel Paese di Lukashenko.

© RIPRODUZIONE RISERVATA