Caivano, una cittadella dello sport nei luoghi dell'orrore: la road map del governo

Al lavoro il ministero guidato da Abodi: impianto da aprire alle scuole del rione

La piscina abbandonata
La piscina abbandonata
di Pino Taormina
Lunedì 4 Settembre 2023, 09:00 - Ultimo agg. 5 Settembre, 09:19
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Non vogliono atti simbolici, non pensano ad operazioni-lampo per dare risposte solo immediate e magari transitorie al degrado del centro sportivo Delphinia, il luogo dello stupro delle due minorenni al Parco Verde di Caivano. Sono giorni in cui al ministero per lo Sport e per i Giovani fanno le corse per recuperare documenti, atti, rilievi tecnici per mettere insieme un piano che coinvolga l'intera area. Iniziando dalle bonifiche.

Non solo la piscina e l'impianto in coma profondo, abbandonato dal 2017 e da allora preda di tutti. Andrea Abodi vuole un piano concreto, attuabile entro il 20 giugno del 2024, con una struttura recuperata ed efficiente da affidare poi alla Polizia di Stato e alle Fiamme Oro. Giorgia Meloni è stata chiara: ora ai ministeri il compito di attuare le disposizioni della premier.

E si partirà dal recupero dell'impianto, ovvio. Ma non solo quello. Nel corso del suo sopralluogo in quella terra di nessuno, il ministro dello sport ha notato campi di calcio abbandonati e terreni che possono essere convertiti in altre aree sportive, per giocare a tennis, basket o qualsiasi altro sport. Non operazioni mirabolanti, insomma. Ovvio, c'è da fare i conti con i legittimi proprietari di quei terreni, con i rilievi tecnici che sono stati già commissionati, con le bonifiche che sono necessarie e urgenti. Ma non è solo al Delphinia che il ministero dello Sport vuole ridare dignità. È tutta l'area del viale delle Necropoli che deve essere coinvolta. In realtà il governo vorrebbe a giugno cambiare anche il nome della strada. Ma questo è solo un dettaglio.

Lo sport, per prima cosa. Perché Abodi viene dalla presidenza della serie B, è stato al vertice del Credito Sportivo ed è stato a un passo, nel 2017, dalla presidenza della Federcalcio. Dunque, conosce gli strumenti anche finanziari per muoversi velocemente. 10 milioni di euro sono pronti per essere utilizzati e per mandare un «forte segnale» a quella periferia di Napoli che appare un mondo a parte. Ma non lo è. Abodi vuole che anche le scuole possano godere durante la settimana del centro sportivo, quando sarà rinato. Vuole che piscine, palestre e tutto quello che verrà realizzato, siano riempite di giovani in tutte le ore del mattino. E che gli studenti delle scuole della zona sia una presenza costante, fissa. Ma il nuovo Delphinia deve essere anche altro: magari un luogo della musica o anche dello street art. E vorrebbe, ma questa è una questione che al ministero dello Sport si sta vagliando anche assieme al ministro dell'Istruzione, Valditara, spostare la sede di un istituto scolastico. Sì, sport e scuola. Perché il piano del governo Meloni ha due fari: la rapidità e la concretezza. Con i giovani che anche nelle ore scolastiche, possano svolgere i loro momenti di educazione fisica in quell'impianto simbolo ora dell'orrore del Parco Verde.

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E spostare nei locali che ci sono persino delle classi. Sì, scuola e sport. Magari coinvolgendo all'inizio anche qualche grande campione che arriva dalle periferie, per dei corsi e delle lezioni. Nessuno ha ancora contattato il Napoli e De Laurentiis: ma non è escluso che pure il club campione d'Italia e il suo presidente possano avere un ruolo nel nuovo centro Delphinia. Così come le altre realtà sportive di élite presenti nel territorio. Si lavora senza voler fare altri proclami. In silenzio. Guardando le carte e accelerando sui tempi della burocrazia. Se ci sarà l'esigenza, per esempio, di recuperare dei terreni, verrà immediatamente messo in moto la macchina governativa. Un faro: il Parco Verde avrà il nuovo centro Delphinia entro l'inizio della prossima estate. Un giorno prima, non certo un giorno dopo.

Ma per Abodi, il Parco Verde è solo il primo passo. Quando era al Credito Sportivo ha commissariato la realizzazione di un censimento di quelle che sono le grandi (e piccole) opere sportive incompiute o in stato di abbandono presenti a Napoli e nella sua Provincia. Ovviamente non solo qui, ma anche in tutto il resto d'Italia. E superata la fase delle priorità legata al centro Delphinia, superati i giorni in cui è la cronaca che detta l'agenda delle cose da fare e che non è possibile rinviare, il ministero dello sport immagina il varo di un maxi-piano perché il patrimonio impiantistico possa rinascere. Dando una risposta immediata alla carenze di impianti, da nord a sud della città. Una battaglia per il recupero e l'utilizzo delle strutture che deve prescindere dai grandi eventi. Un processo di ricostruzione urbana e territoriale del Parco Verde, che parte dal centro sportivo.

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