Campi Flegrei, un incontro tra istituzioni e cittadini per evitare gli allarmismi

Dall'incontro le indicazioni delle azioni per la mitigazione del rischio

L'incontro a Pozzuoli
L'incontro a Pozzuoli
di Mariagiovanna Capone
Martedì 4 Luglio 2023, 15:29 - Ultimo agg. 6 Luglio, 10:28
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Lunedì 3 luglio, si è tenuto a Pozzuoli un incontro informativo rivolto ai cittadini della Zona Rossa, sul rischio vulcanico ai Campi Flegrei. All’iniziativa, voluta dal Comune di Pozzuoli, hanno partecipato il Dipartimento di Protezione Civile, la Protezione Civile della Regione Campania, la Protezione Civile del Comune di Pozzuoli, l’INGV-Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, il Centro Studi Plinius e il Cnr-Irea.

Obiettivo dell’incontro è stato quello di favorire la diffusione di informazioni corrette e ufficiali come azione di mitigazione del rischio. Ed evitare allarmismi privi di fondamento scientifico.

Alcuni esperti della comunità scientifica, impegnati nel monitoraggio dei fenomeni connessi all’attività vulcanica e nella valutazione del loro impatto sulle diverse tipologie di edifici, hanno illustrato le principali attività svolte dai Centri di Competenza.

Sono quindi intervenuti Francesca Bianco (Direttrice del Dipartimento Vulcani Ingv), Mauro Di Vito (Direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV), Giulio Zuccaro (Responsabile scientifico del Centro di Competenza PLINIVS) e Francesco Casu (ricercatore del Cnr-Irea).

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«Gli studi contengono valutazioni di “pericolosità”, ovvero la probabilità che l’area sia interessata da fenomeni vulcanici più o meno intensi in un certo intervallo di tempo. Il “rischio”, invece, è il risultato di variabili diverse da zona a zona quali pericolosità, esposizione e vulnerabilità. Pertanto, pericolosità non è sinonimo di rischio» ha spiegato la direttrice Bianco, sottolineando che «sono state esposte le probabilità dei diversi tipi di eruzione nel caso in cui la situazione evolva verso una crisi vulcanica. La comunità scientifica che si occupa di “pericolosità” ha elaborato delle percentuali dei diversi tipi di eruzione dei Campi Flegrei basate sulla storia e sul comportamento passati della caldera che annovera un ricco database con oltre 70 eruzioni solo negli ultimi 15.000 anni». 

Nello specifico, i dati riportati dall’INGV elencano queste percentuali:

Eruzione effusiva = 11% (tipo colata di lava di Monte Olibano)

Eruzione esplosiva piccola = 60% (come gli eventi tipo l’eruzione di Monte Nuovo del 1538)

Eruzione esplosiva media = 25% (tipo l’eruzione di Astroni avvenuta circa 4000 anni fa)

Eruzione esplosiva grande = 4% (come l’eruzione pliniana di circa 4500 anni fa di Agnano-Monte Spina).

«Invece, la probabilità di accadimento di quelle che i media chiamano “super eruzione” (ovvero quelle avvenute 40.000 e 15.000 anni fa dell’Ignimbrite Campana e del Tufo Giallo Napoletano è inferiore all’1%» ha aggiunto Bianco.

Quindi la più probabile statisticamente potrebbe essere un’eruzione esplosiva piccola tipo quella del Monte Nuovo. Ma ciò non implica un avvenimento certo.

«Il vulcano Campi Flegrei è monitorato da una fitta rete multiparametrica in continua evoluzione, che si estende anche in mare, dove si trova circa il 50% della caldera stessa» ha precisato Mauro Di Vito, direttore dell’Osservatorio Vesuviano dell’INGV. La sua implementazione avviene grazie ad una serie di progetti finanziati anche dalla Regione Campania. «Attualmente, il vulcano è in una fase di allerta gialla e le sue variazioni sono rilevate e valutate h24, senza interruzione. Nel caso in cui si evidenzino anomalie rilevanti, immediatamente scatterebbero le procedure di comunicazione alle istituzioni coinvolte, con la massima celerità», ha concluso Di Vito. Il direttore ha poi mostrato una slide della distribuzione della sismicità degli ultimi 12 mesi in blu e dell'ultimo mese e mezzo in rosso (dal primo maggio 2023 al 14 giugno) e in questo periodo sono stati registrati 885 eventi (661 solo a maggio e 224 la prima metà di giugno). 

Luigi D’Angelo, direttore operativo per il coordinamento delle emergenze del Dipartimento di Protezione Civile, ha presentato «Il percorso della pianificazione di protezione civile dell’area flegrea», illustrando nel dettaglio i diversi livelli di allerta per il rischio vulcanico, le azioni previste nelle fasi operative adottate dal sistema di protezione civile, lo scenario di riferimento della pianificazione nazionale, il piano dei gemellaggi e la campagna di comunicazione dedicata al rischio vulcanico ai Campi Flegrei. Italo Giulivo, direttore della Protezione Civile della Campania, è intervenuto invece sugli aspetti regionali in relazione al Piano di allontanamento della popolazione recentemente approvato con la delibera regionale numero 187 del 2023; Ciro Marciano di Acamir-Agenzia Campana Mobilità Infrastrutture e Reti, ha informato i presenti sui «Percorsi di allontanamento dei Campi Flegrei in modalità assistita e autonoma in zona rossa», mentre l’ingegnere Annamaria Criscuolo del Comune di Pozzuoli si è soffermata sulle attività di protezione civile messe in campo a livello locale.

Nel suo intervento Fabrizio Curcio, capo del Dipartimento della Protezione Civile, ha sottolineato la complessità dello scenario e degli interventi da mettere in atto. «Le azioni presentate dalle istituzioni presenti avranno bisogno di ulteriori affinamenti operativi in futuro. Il lavoro da fare insieme non finisce oggi, il percorso già iniziato da tempo deve continuare per rafforzarsi nel tempo attraverso il contributo e la collaborazione di tutti i soggetti coinvolti».

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