Capri, truffa telefonica a anziana: prelevati gioielli di famiglia

Tornano le truffe sull'isola per una ultrasettantenne caprese

Capri, truffa telefonica a anziana: prelevati gioielli di famiglia
Capri, truffa telefonica a anziana: prelevati gioielli di famiglia
di Anna Maria Boniello
Mercoledì 3 Aprile 2024, 21:10 - Ultimo agg. 4 Aprile, 11:36
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Tornano a Capri le truffe telefoniche agli anziani, ma l’ultima che è stata messa a segno batte sicuramente tutte le altre per la fantasia messa in campo da un gruppo di persone che è riuscito a tenere sotto scacco per ben due giorni una donna che abita sulla via provinciale di Marina Grande. La signora M.G., una ultrasettantenne che vive sul posto, mentre assisteva ad uno degli spettacoli televisivi pomeridiani, riceveva una telefonata da un uomo che con voce decisa e severa le comunicava l’arresto del figlio, trattenuto in camera di sicurezza per aver causato un incidente ai danni di una donna in avanzato stato di gravidanza che procedeva in strada in bicicletta.

L’uomo, dopo aver spiegato i fatti, faceva parlare sempre telefonicamente l’anziana donna con una seconda persona che si qualificava come il maresciallo che aveva tratto in arresto il ragazzo, fornendo indicazioni più dettagliate e chiedendo se avesse soldi in casa e se era sola perché il giovane non voleva essere accompagnato a casa in manette.

La soluzione sarebbe stata quindi il versamento di una cauzione e in cambio del versamento l’arrestato sarebbe stato portato da loro a casa e lasciato al suo domicilio fino alla decisione del magistrato. Tutto ciò però intimando alla donna di non dire niente ai familiari, né della telefonata né del caso avvenuto. Dopo aver saputo dalla signora che non aveva soldi in casa, i due uomini hanno chiesto alla donna se avesse oggetti di valore e, ricevuta una risposta affermativa, le chiedevano di riporli in una busta con dentro un biglietto che sollevava gli interlocutori dalle loro responsabilità.

Il contenuto dello scritto veniva addirittura dettato dallo stesso ignoto personaggio che era al telefono: «Io sottoscritta M.G . nata il 6 febbraio 1950 preferisco che mio figlio C. viene da solo a casa. Gli oggetti che abbiamo fornito per bloccare le denunce vengano restituiti a mio figlio». Dopo quasi un’ora, un uomo ha bussato alla porta dell’abitazione di M.G. per ritirare la busta contenente alcuni monili, tutti ricordi di famiglia. L’uomo prelevava la busta rassicurando la signora che il figlio sarebbe rientrato portando tutto indietro dopo qualche ora. La cosa non è avvenuta e l’indomani mattina invece la donna, che come promesso non aveva detto a nessuno del fatto, ha ricevuto un’altra telefonata in cui le si comunicava che il valore degli oggetti inviati non era sufficiente per cui doveva procurarsene altri ed aggiungere sempre un identico biglietto da lei firmato. Dopo di ciò suo figlio sarebbe rientrato a casa.

 

A ritirare la seconda busta arrivavano in due, un giovane e una persona più anziana che ricevevano anche i ringraziamenti della donna impaurita ed in attesa del rientro del figlio. Un arrivo che non poteva esserci perché il figlio si trovava sull’isola ed era al suo posto di lavoro ignaro del brutto episodio che stava accadendo a sua madre. Solo ieri mattina la donna ha raccontato ai familiari l’accaduto e si è poi recata dai carabinieri che, anche se ormai era passato più di un giorno, si sono messi sulle tracce dei due truffatori. Gli uomini dell’arma hanno prelevato le immagini delle telecamere poste sui moli del porto per provare a individuare i due truffatori che hanno tenuto in scacco una mamma che voleva evitare al figlio l’onta di essere accompagnato a casa in manette.

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