Castellammare, stabilità di Grotta San Biagio: le indagini per aprire il sito storico

L'ente Parco archeologico di Pompei e il Centro Interdipartimentale dei Beni Culturali (CiBEC) dell'Università di Napoli Federico II al lavoro per offrire al pubblico il sito culturale

Vittorio Sgarbi in visita alla Grotta San Biagio
Vittorio Sgarbi in visita alla Grotta San Biagio
Venerdì 3 Febbraio 2023, 14:50
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Partono le indagini sulla stabilità del costone di Varano e della Grotta di San Biagio, uno dei luoghi più antichi di culto cristiano situato sotto Domus Romana Villa Arianna. L'obiettivo del Parco archeologico di Pompei e del Centro Interdipartimentale dei Beni Culturali (CiBEC) dell'Università di Napoli Federico II è quello di aprire al pubblico un luogo di culto risalente al V-VI secolo d.C. La notizia è stata accolta con soddisfazione dalla cittadinanza che chiede da un cinquantennio la possibilità di visitare la costruzione sotterrenea, in primo tempo forse catacombe, e in seguito nel culto dei Benedettini. Le prove in corso sono eseguite a cura dell'Ente Autonomo Volturno (EAV), impegnato nella realizzazione del raddoppio della linea ferroviaria della Circumvesuviana posta a valle del costone di Varano.

In origine la Grotta era conosciuta come Ipogeo dei Santi Giasone e Mauro, in seguito Grotta di San Biagio, che fu fortunosamente ritrovata, con i suoi preziosi affreschi di Arcangeli e Santi, in seguito a uno sprofondamento che rilevò l'esistenza di passaggi sotterranei che dalle Ville Stabiane portavano a valle. Il direttore del parco Archeologico Gabriel Zuchtriegel spiega che «si tratta di un contesto unico da recuperare e valorizzare, che si aggiunge al quadro storico delle testimonianze archeologiche dell'area di Stabia. Tutto il territorio è oggetto di grande attenzione da parte del Parco archeologico che sta investendo in questi anni complessivamente circa 4 milioni di euro a Castellammare di Stabia. Oltre alle indagini sulla grotta di San Biagio, abbiamo in campo una serie di progetti di ricerca, manutenzione, restauro e accessibilità delle ville antiche sul piano del Varano e un progetto di ampliamento del Museo Libero D'Orsi nella Reggia di Quisisana. Viste l'unicità e la complessità del patrimonio presente sul territorio - continua Zuchtriegel - possiamo definire Stabia un vero gigante culturale e come tale va raccontato. L'importanza dell'antica Stabia si comprende non ultimo dalla vicenda della straordinaria statua del Doriforo, trovata nel 1976 nel territorio stabiese e finita negli Stati uniti, che speriamo di riportare in Italia. Insieme al procuratore capo di Torre Annunziata Nunzio Fragliasso, abbiamo aggiornato il Ministro Sangiuliano sulla vicenda in occasione della sua visita a Pompei poche settimane fa».

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