Fonti sotto il parcheggio, l'Asl chiama il Comune

Il parcheggio Antiche terme a Castellammare
Il parcheggio Antiche terme a Castellammare
di Fiorangela d'Amora
Mercoledì 30 Agosto 2023, 07:23
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Parcheggio Antiche Terme, l'Asl chiede verifiche al Comune. La questione sollevata dal comitato Terme di Stabia e la costituenda fondazione Parco delle Acque di Stabia è relativa all'attuale spazio adiacente le Antiche Terme in via Acton. Nella lettera inviata al comando di polizia municipale, l'azienda sanitaria chiede di conoscere la documentazione inerente all'area di sosta chiedendo «se sono state protette le falde, se è stato predisposto un sistema per la raccolta delle prime acque piovane per non rendere le falde inquinate». Il parcheggio in questione fu aperto per la prima volta circa dieci anni fa: l'area deserta, come del resto la struttura delle adiacenti Terme, è diventata d'estate area di sosta per auto e scooter dei bagnanti. Vista la posizione strategica a pochi passi dal quartiere dell'Acqua della Madonna e vicino ai lidi di Pozzano, ha contribuito negli anni a dimezzare la sosta selvaggia estiva.

Durante l'ultima amministrazione il parcheggio è stato oggetto di lavori di impermeabilizzazione. Al di sotto infatti c'è la falda acquifera stabiese, una parte delle tante acque che arrivano dalle montagne e sgorgano a mare. L'oro blu di Castellammare attorno al quale si muoveva l'economia cittadina grazie alle cure idropiniche e all'imbottigliamento delle fonti.

Oggi con i due stabilimenti termali chiusi anche le fonti mediche sono inibite, per non parlare delle mescite pubbliche chiuse per valori alterati: ma la valorizzazione parte dalla protezione delle acque. È quello che pensano gli oltre 700 firmatari della petizione cittadina avviata dal comitato Terme di Stabia con la quale si chiede la chiusura del parcheggio.

«Un passo necessario - afferma il comitato - come già evidenziato con un'osservazione al Puc, in contrasto tra l'altro con le norme tecniche di attuazione adottate a corredo dello stesso Puc che prevedevano una zona di "rispetto" del raggio di 200 metri dal punto di captazione delle acque sorgive, come previsto dalla normativa. Le sorgenti termali affioranti da falde superficiali possono essere inquinate da idrocarburi». I cittadini che in questi mesi hanno lasciato l'anonimato per essere parte attiva della società civile contestano anche il bando, che scade il prossimo 6 settembre, per l'assegnazione del progetto definitivo per il restyling del complesso delle Antiche Terme. «L'area destinata a parcheggio era stata ricavata dalla demolizione di preesistenti reparti per cure termali, dei quali si sarebbe auspicata la ricostruzione per ampliare e completare l'offerta di servizi e cure termali, adeguati all'odierna richiesta dell'utenza - spiegano gli attivisti - Invece nel documento preliminare alla progettazione, posto alla base del bando prossimo alla scadenza, c'è la riconferma della previsione di un'area di parcheggio all'interno della esigua zona termale, per soddisfare l'utenza di trasporto automobilistico individuale». Una scelta sbagliata, insiste il comitato, che vorrebbe invece valorizzare il trasporto collettivo attraverso la riapertura della stazione di Pozzano e Terme, due fermate che Eav ha cancellato lasciando a Castellammare solo le fermate in centro.

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Intanto è iniziato il conto alla rovescia per l'assegnazione del bando - nell'ambito del finanziamento CIS Vesuvio-Pompei-Napoli, per l'importo complessivo di 12 milioni - per il progetto di "Riqualificazione e funzionalizzazione del Complesso Antiche Terme ed annesso Parco delle Acque". Un piano già modificato dai commissari rispetto all'assetto iniziale, che prevede non solo la gestione del termalismo ma anche l'imbottigliamento delle acque che diventerà così organico ai servizi offerti.
 

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