Gli scarichi fuori controlli, a Licola un mare di veleni

Canali di bonifica di epoca fascista chiusi o ostruiti da scarichi fuorilegge

Dalle condotte fuoriescono perfino cassette e pezzi di cemento
Dalle condotte fuoriescono perfino cassette e pezzi di cemento
di Serena Palumbo
Lunedì 4 Dicembre 2023, 08:21
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È allarme allagamento e inquinamento per la Colmata di Licola. Abusivismo edilizio e scarichi illeciti rendono l'impianto idrico di epoca fascista non funzionante. A pagarne le conseguenze, come sempre, è il mare di Giugliano, punto d'arrivo delle acque inquinate condotte dal canale.

Si tratta di una storia di abusivismo privato e scarso interesse istituzionale quella che oramai da anni caratterizza la Colmata di Licola. «Quando ci sono forti piogge e temporali dichiara Umberto Mercurio, presidente dell'associazione di tutela ambientale Licola Mare Pulito - l'acqua non riesce a defluire. È colpa delle ostruzioni che ci sono lungo i vari canali di cui è composta la Colmata. Ci sono anche delle discariche abusive segnalate da tempo. Contribuiscono al disastro soprattutto opere idrauliche non consentite. Si tratta di interventi edili fatti ai canali da privati cittadini, probabilmente per agevolare le case realizzate senza licenza e che, costruite proprio a ridosso dei canali, hanno bisogno di sbocchi per condotte fognarie e pluviali».

Dinanzi a tale scenario, in un tratto di terra a confine tra Pozzuoli e Giugliano, è consequenziale domandarsi che ruolo abbiano svolto le istituzioni: «I canali sono stati manomessi abusivamente, addirittura alcuni chiusi.

Nessuno se ne vuole realmente occupare. Il Consorzio Generale di Bonifica del Bacino Inferiore del Volturno ha costatato e censito gli abusivismi e i lavori illecitamente eseguiti sui canali, ordinando ai comuni di intervenire per ripristinare l'originale fisionomia della Colmata, rendendola così funzionante. Ma interventi di tal tipo non sono mai stati svolti. La conseguenza più banale sono gli allagamenti. Durante le grandi piogge di fine novembre due case sono state totalmente sommerse dall'acqua. Si rischiano crolli» aggiunge Mercurio.

Ma ad avere la peggio in questa storia è il mare di Licola, già soggetto agli scarichi inquinati del canalone dell'Alveo dei Camaldoli, e ora anche della Colmata: «La foce principale, nella quale confluiscono tutte le foci secondarie e che termina il suo percorso nel mare di Giugliano, è totalmente ostruita. Nel tempo non è mai stata fatta una regolare manutenzione. Oggi è insabbiata».

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Un gioiello di ingegneria ultimato durante l'opera di bonifica in periodo fascista, che aveva la funzione di eliminare il Lago di Licola (compariva sulle cartine dei secoli scorsi) e direzionare le sue acque, nonché tutte le acque bianche, verso la fascia costiera. Quello che un tempo appariva come un progetto all'avanguardia, oggi si mostra come il simbolo di un territorio martoriato dalla mano dell'uomo.
«Intorno al 1940 fu ultimato il dedalo di canali. La volontà era quella di eliminare il lago presente in questa zona e ci sono riusciti. Questo territorio, che oggi si identifica con i terreni presenti in via delle Colmate, è da sempre stato precario. Non sono mai mancati problemi di origine naturale. Ma stavolta è diverso. Oggi la Colmata non svolge più una funzione di drenaggio delle acque a causa delle modifiche abusive, delle ostruzioni e dei rifiuti. Oggi è colpa dell'inciviltà dell'uomo» conclude il presidente di Licola Mare Pulito.
 

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